15-10-2021 ore 20:38 | Rubriche - Costume e società
di Gloria Giavaldi

'Brutto e cattivo', il libro di Raffaele Capperi è la storia della sua 'rivoluzione gentile'

“Le parole hanno un peso, ma la vita ne ha di più. Bisogna prendersi cura della bellezza dell'anima”. Il suo volto è deformato, ha problemi di respirazione e all'udito. Vive con la sindrome di Treacher Collins, ma Raffaele Capperi, star cremonese di Tik Tok e partecipante del programma di Canale 5 Tu si que vales, non è la sindrome di Treacher collins. “Ci ho messo un po' a comprenderlo, ci ho messo anni ad accettarlo”. Ora lo vede impresso nero su bianco con il suo libro tra le mani. Il titolo basta a capire che bisogna andare a fondo Brutto e cattivo. La storia del ragazzo che ha visto la vera faccia del mondo, edito da De Agostini. “ Per gli altri ero brutto. Spaventavo, venivo tenuto a distanza”. Etichettato, “perché diverso. La verità oggi è che la diversità ancora non attrae. Spesso viene allontanata. Questo atteggiamento mi ha portato a soffrire per il mio aspetto estetico. Perché ad un certo punto mi ero convinto anche io che bellezza volesse dire perfezione”. Mento delineato, orecchie aguzze: “tutto ciò che non avevo. Tutto ciò che non ero”. E tutto ciò che non sarà. “Le parole mi hanno ferito”. Gli hanno mostrato “la vera faccia del mondo: cattivo, perché superficiale. Perché giudica, senza conoscere”. Offende, senza guardare. E trascina a terra. “Ho capito con il tempo che la bellezza sta in ciascuno di noi: sta nella nostra anima. Non dipende dagli altri. Dipende da noi e dal nostro desiderio di prendercene cura. Vivrà per sempre”.

 

Valorizzare le persone

Bellezza è anche accettazione di se stessi. E' guardarsi e riconoscersi. Anche (ma non solo) in un volto tumefatto, una gamba malmessa, delle orecchie poco aguzze. “Ho rotto il silenzio quando mi sono accettato. E l'accettazione non dipende dagli altri. Gli altri non possono farci proprio niente”. Forse possono solo rendere il percorso più difficile. Non impossibile. “Le parole mi hanno ferito, appunto. Ma ho voluto rispondere al bullismo con la gentilezza. La fragilità si accoglie. Il bullismo non è altro che fragilità mascherata da arroganza e prepotenza. Non è altro che il terrore di fare i conti con le proprie debolezze. I bulli sono deboli. Spero un giorno venga debellato. Perché fa male”. Perché fa schifo. “A volte costa la vita. E non è giusto: le parole hanno un peso, ma la vita ne ha di più”. Lo ripete Raffaele. Tra un silenzio e l'altro, sorride. “Non sono bellissimo – ride – ma non sono cattivo. Nel libro lo scrivo: l'ho capito quando ho incontrato persone, mentre giocavo a calcio, capaci di guardare oltre”. Di guardarlo negli occhi, di vedere Raffaele, non la sindrome o il suo aspetto diverso. Ché diverso non vuol dire cattivo”. Vuol dire diverso, appunto. Sul campo il suo modo di essere non pesava più. E così poi anche nella vita. “Non ho mai reagito alle offese. Ho sempre voluto essere gentile per provare a migliorare la vita delle persone”.

 

L'amore salva

C'è della gentilezza anche nel coraggio di scrivere. È silenziosa, ma si avverte. “Faccio fatica a sintetizzare cosa possa insegnare la mia storia: forse che vale sempre la pena essere se stessi. Essere gentili, oltre ogni offesa. Ché, in fondo, la diversità non è spaventosa”. I pregiudizi sì, “ma sono affar d'altri. Ecco, allora, che ho voluto scrivere per stare accanto a chi vive delle fragilità. Su Tik Tok ho capito che la mia gentilezza andava a segno più delle parole offensive”. È una vittoria che cambia la vita quotidiana: sostituisce una lacrima con un sorriso, un vuoto con un po' d'amore. “Quello che serve nella vita è questo: non la bellezza fisica, non la perfezione estetica. Piuttosto, la cura per l'altro e l'amore”. Riempiono le giornate, cambiano la quotidianità. In meglio.

 

Prossimi appuntamenti cremaschi

Pagine bianche scorrono tra le sue mani: c'è la sua vita, le sue paure, il suo coraggio. “Sono io, è la mia storia”. Il libro verrà presentato a Salvirola nel salone dell'oratorio Don Bosco (via De Patti, 2) mercoledì 20 ottobre alle ore 21. Modera Alex Corlazzoli. Ingresso gratuito con green pass. Nello stesso giorno Raffaele incontrerà i bimbi della scuola primaria di Izano e Salvirola: “sono felice. I bimbi sono come delle spugne”. Saranno i primi a capire che con la gentilezza si può diventare grandi per davvero.

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