14-03-2023 ore 10:05 | Rubriche - Medicina e salute
di Claudia Cerioli

Crema. L'impegno di Isa Monti per i malati di diabete in Madagascar: in memoria della figlia

Si è svolto nei giorni scorsi nell’aula polivalente dello Sraffa, l’incontro con Isa Monti Saracino, scrittrice e anima dell’associazione “Giovanna per il Madagascar”, impegnata nella grande isola africana in diversi progetti di sostegno alla popolazione. L’ospite ha parlato prima di tutto della condizione di povertà in cui versa la popolazione del Madagascar e in particolare dell’isola di Noyse Be, caratterizzata da tante etnie, a partire da quella Sakalava. Come racconta nel suo libro “L’Isola che c’è”, i primi anni in Madagascar non sono stati facili per lei: dopo aver svolto diversi ruoli a Milano, come direttrice di scuole materne, operatrice socio culturale e autrice di articoli e libri pedagogici, il trasferimento in Madagascar con il marito, con il dolore per aver lasciato in Italia la figlia Giovanna, malata di diabete. Nel 2005 la morte di Giovanna e nel suo ricordo, la pubblicazione del libro per raccogliere fondi da destinare alla cura dei diabetici di Nosy Be.

 

A sostegno di donne e bambini

Nello stesso periodo, la richiesta di sostituire il console onorario, circostanza che le consente di partecipare alla vita dell’isola e rendersi conto delle condizioni difficili in cui era costretta a vivere la popolazione, al punto da stimolarne la volontà di pensare a come aiutare concretamente la popolazione. Il racconto di Isa Monti, ha coinvolto particolarmente le due classi dell’indirizzo arti ausiliarie delle professioni sanitarie, ottico ed odontotecnico, alle quali la scrittrice ha parlato delle vicissitudini che hanno caratterizzato la vita del Madagascar:  dittature, colpi di stato, mix di religioni presenti, difficoltà delle donne di etnia sakalava anche nel momento del parto. Ricordando la malattia della figlia e volendo portare supporto ai diabetici del posto, Isa Monti ha raccontato agli studenti anche la difficoltà di concretizzare l’impegno a favore dei bambini diabetici di Noyse Be: infatti, la necessità di conservare l’insulina nei frigoriferi, in un’area dove la popolazione viveva nelle capanne senza energia elettrica, si trasformava nel primo problema da affrontare.

 

L’associazione si allarga

“Alcuni alberghi gestiti da italiani mi aprirono le porte permettendomi di parlare ai turisti per raccogliere fondi per l’aiuto ai diabetici, i medici cominciarono a supportarci procurandoci integratori alimentari, latte in polvere, antibiotici, antidolorifici, vestiti e biberon”, ha raccontato Isa Monti. Un progetto, quello dell’associazione “Giovanna per il Madagascar”, nato quasi per caso, che negli anni è cresciuto, fino a giungere alla costruzione, di una casa famiglia, grazie ai fondi raccolti anche con il ricavato della vendita dei libri di Isai Monti: un luogo per garantire il diritto allo studio dei bambini che vivono nelle situazioni più disagiate. Con Isa, per parlare di “Giovanna per il Madagascar” presente allo Sraffa, la giovane volontaria Federica Brazzoli, che dopo gli studi a Brera, ha fatto esperienze in Sri Lanka, prima dell’incontro casuale con Isa, e la partecipazione all’esperienza in Madagascar.

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