13-04-2021 ore 16:15 | Rubriche - Medicina e salute
di Andrea Galvani

Lombardia. Vaccini, il punto sulla situazione: dagli over 50 ai fragili, da Poste al domicilio

Alcuni amministratori locali ieri hanno avuto un incontro dedicato alla situazione vaccinale lombarda. Presenti anche il direttore generale della sanità lombarda, Gabriele Pavesi e il dirigente Marco Salmoiraghi. Come spiega il sindaco Stefania Bonaldi “la campagna vaccinale degli over 80 è finita domenica 11 aprile, eppure se si presenteranno altre persone non ancora vaccinate, l’indicazione data è di continuare a vaccinarli. Per la loro vaccinazione a domicilio i tempi sono più lenti; si sta verificando chi è impossibilitato al trasporto, col supporto delle Usca e di alcuni medici di famiglia”

 

Tra settantacinque e settantanove

“Settimana scorsa sono partite le prenotazioni della fascia 75-79 anni. Erano attese 400 mila adesioni ma sono state circa 300 mila e sono dunque state anticipate anche le prenotazioni della fascia tra 70 e 74 anni. Fra qualche giorno verranno attivate le prenotazioni per la fascia d’età 60-69 anni, non è ancora deciso se in un unico blocco o in due fasi, ma si immagina di rispettare la tempistica già data del 22 aprile e forse anche di anticipare qualche giorno”.

 

Tipo di vaccino

“Come disposto dall’ordinanza del generale Figliuolo per queste categorie si utilizzerà tendenzialmente il vaccino AstraZeneca, ma in caso di particolari vulnerabilità Moderna o Pfizer. Parallelamente all’accesso alla vaccinazione per fasce d’età dal 18 marzo scorso è partita anche la vaccinazione dei soggetti estremamente vulnerabili in cura presso strutture sanitarie pubbliche o private, chiamati direttamente dalle Asst, stimati in circa 420 mila unità.

 

Vulnerabili

Analogamente si è dato il via alla vaccinazione delle persone con disabilità grave, (ex L. 104, art.3, comma 3); inizialmente Inps ha indicato 283 mila persone, ma ci sono difficoltà nella segnalazione di coloro che sono stati riconosciuti in questa categoria prima del 2012, pertanto la Regione ora sta attivando il canale dei medici di base per individuare questi altri soggetti”. Altro problema emerso: “inizialmente l’Inps non aveva segnalato i 27 mila under 16 disabili gravi; non devono essere vaccinati loro, ma i familiari. Non essendo caricati nel programma i codici fiscali dei figli non potevano accedere alla prenotazione”. La categoria degli estremamente vulnerabili secondo le indicazioni ministeriali è molto ristretta: “in Lombardia i diabetici sono complessivamente 500 mila, ma al momento secondo i parametri della vulnerabilità severa i vaccinabili sono solo 100 mila. La prossima apertura di prenotazioni, oltre alla categoria degli over 60, sarà riservata ai pazienti fragili, ampliando il ventaglio delle condizioni di vulnerabilità”.

 

Piattaforma di Poste italiane

Il programma informatico delle Poste italiane “funziona bene e non si rilevano più disagi o disservizi per le prenotazioni, Ha retto anche nei due momenti di ‘picco’ delle adesioni della fascia 75-79 anni e 70-74 anni e da ieri è in uso nei centri vaccinali anche per quanto riguarda la gestione del fascicolo e dei flussi dei vaccinandi, anche con qualche risparmio di tempo. L’obiettivo regionale sono le 100 mila vaccinazioni al giorno dal 20-25 aprile ma molto dipende dalla fornitura Pfizer Moderna, per cui la programmazione al momento è di gittata inferiore”.

 

Over 50 e docenti over 60

“Data la necessità di procedere massivamente a vaccinare gli over 60 e privilegiare al contempo le fragilità, la data ipotizzata del 30 aprile per avviare le adesioni delle prenotazioni degli over 50 non è al momento confermata. La vaccinazione degli insegnanti under 60 è andata avanti 2 o 3 giorni dopo l’ordinanza del generale Figliuolo che impone la priorità per età solo per dare corso alla programmazione già fatta, ma poi in ottemperanza alle indicazioni, da giovedì 15 aprile sarà sospesa. Tutti gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca riceveranno anche la seconda dose del medesimo vaccino”.

 

Richiami vaccinali ripetitivi negli anni

L’associazione nazionale dei comuni italiani “ha chiesto di valutare l’eventuale riapertura di quei centri vaccinali minori chiusi, anche in considerazione della circostanza che da quanto si apprende (ad esempio in Inghilterra) ci si appresta a operare richiami vaccinali ripetitivi negli anni e il criterio di prossimità andrebbe salvaguardato”. Mauro Guerra, presidente Anci Lombardia “ha annunciato una lettera al Garante della privacy per sbloccare definitivamente la questione della trasmissione ai sindaci degli elenchi dei vaccinati, onde poterli raffrontare con i dati degli uffici anagrafe e poter raggiungere i non vaccinati con idonea comunicazione e verificare che chi non è vaccinato lo abbia deciso per scelta effettiva”.

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