12-07-2022 ore 09:17 | Rubriche - Costume e società
di Vittorio Patrini

Parati presidente della Camera penale di Crema e Cremona: 'giustizia più vicina ai cittadini'

L’avvocato cremasco Micol Parati è il nuovo presidente della Camera penale di Cremona e Crema Sandro Bocchi. È stata eletta al termine dell’assemblea che si è svolta nei giorni scorsi presso il Golf Club a Cremona. Per i prossimi due anni guiderà l’associazione che raccoglie gli avvocati penalisti della provincia e che fa parte dell'Unione delle camere penali italiane. La incontriamo presso il suo studio di via Desti a Crema, per una breve chiacchierata.

 

Con lei è stato eletto il nuovo consiglio: chi ne farà parte?

Il consiglio direttivo sarà composto per il prossimo biennio da 13 membri: oltre alla sottoscritta, ne faranno parte gli avvocati cremaschi Maria Luisa Crotti, Sergio Fiori, Paolo Sperolini, e Piermauro Stombelli, nonché i cremonesi Laura Negri (confermata nel suo ruolo di segretario dell’associazione), Michele Tolomini, (tesoriere), Nadia Baldini, Raffaella Buondonno, Roberto Calza, Marilena Gigliotti, Stefania Giribaldi e Caterina Pacifici.

 

Cosa le lascia in eredità il precedente presidente, l’avvocato Alessio Romanelli?

Grazie alla presidenza Romanelli la nostra Camera penale ha promosso una serie di iniziative, come quella legata ai rapporti con la magistratura e con gli uffici giudiziari; gli incontri periodici con il procuratore della Repubblica e con il presidente del tribunale sono diventati ormai in questi anni un appuntamento imprescindibile per discutere i problemi tecnico-organizzativi e per migliorare il servizio giustizia, rendendolo più fruibile agli avvocati penalisti e ai loro assistiti. Sono poi state portate avanti iniziative, già iniziate dalla sezione di Crema, finalizzate alla sensibilizzazione delle nuove generazioni ai temi della giustizia e dei diritti dell’individuo, con incontri tra avvocati e studenti presso le scuole superiori della provincia. Altro settore molto importante è stato quello della formazione e dell’aggiornamento dell’avvocato penalista, con l’organizzazione di corsi di aggiornamento aperti non solo agli iscritti della Camera penale. Non da ultimo, la particolare attenzione prestata al tema del carcere, con iniziative a sostegno dei detenuti di Cà del Ferro. Per esempio, l’anno scorso sono stati acquistati dei tablet da mettere a disposizione dei detenuti, così da consentire loro, soprattutto nel periodo della pandemia, di mantenere i rapporti con le famiglie ed i loro difensori. Di tutte queste iniziative sono molto grata al collega e al consiglio uscente: mi hanno spianato la strada, facilitandomi il compito che mi spetta da oggi.

 

Quali le sfide per i prossimi suoi due anni di presidenza e con quale spirito le affronta?

Sicuramente non dovremo dormire sugli allori, ma proseguire nel solco tracciato dal presidente Romanelli e dal suo consiglio. Dovremo quindi continuare in particolare a mantenere il rapporto già avviato con la magistratura e con le cancellerie, in modo da rendere più agevole il lavoro dei nostri iscritti, nonché i rapporti con il carcere. Importante sarà anche mantenere i rapporti con le scuole per proseguire nelle iniziative di sensibilizzazione. Oltre a questo, avrei una ulteriore ambizione: quella di intraprendere delle iniziative anche nei confronti dei comuni, Crema, Cremona in primis, ma anche gli altri, quantomeno i più importanti della provincia, al fine di coinvolgere anche le amministrazioni in iniziative volte a fare conoscere ai cittadini il pianeta giustizia ed il pianeta carcere che, anche se si trova a Cremona, è il carcere di tutta la provincia.


Cosa vi differenzia in quanto associazione dall'ordine degli avvocati e qual è la vostra specificità?

Noi siamo un'associazione, non un organo istituzionale. Non pretendiamo di rappresentare tutti gli avvocati penalisti della provincia, ma solo i nostri iscritti, che oltretutto hanno superato quest’anno il numero considerevole di 100, a fronte di circa 600 avvocati iscritti all’albo di Cremona. Non siamo neppure un sindacato, le nostre iniziative non sono finalizzate a tutelare degli interessi di categoria, ci battiamo in favore dell’utente della giustizia, per garantire il rispetto dei principi dello stato di diritto e di una giustizia equa. Siamo contro il giustizialismo, i facili pregiudizi ed il colpevolismo.

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