12-06-2021 ore 19:04 | Rubriche - Costume e società
di Gloria Giavaldi

In attesa della piccola Giorgia: 'abbiamo risposto ad un 2020 nefasto con la vita'

Il nome è scolpito sul muro: Giorgia. La scritta è rosa, circondata da piccole nuvole e da una mongolfiera che vola alto. Come la speranza. “Giorgia arriverà a settembre” racconta Silvia Danzi tra sorrisi stampati ed occhi luminosi. “Me la immagino bionda, con gli occhi azzurri, come la mamma. E piena di grinta, le femmine sono così” le fa eco papà Andrea Galmozzi. “La aspetto, anzi la aspettiamo pieni di gioia e speranza, ma per i papà la femmina è sempre la femmina. A dire il vero, l'ho già sognata due volte”. Si porta avanti. Corre con il pensiero. “Non vedo l'ora di abbracciarla. È stato il modo più bello per riprendere. Anzi, proseguire, fare in modo che i nostri progetti di vita non restassero congelati come il mondo che da un paio d'anni ci troviamo a vivere. È un'esplosione di gioia quotidiana, una vera rinascita”. Scandita da routine ribaltate, nuovi sorrisi, qualche pianto e un'unica convinzione: “non dobbiamo avere paura del futuro. Oggi c'è il sole, pronto ad illuminare le giornate nonostante il vento. Per me il domani è pieno di luce. Le difficoltà si affrontano passo dopo passo”. Insieme.

 

'Giorgia è vita'

“Abbiamo voluto rispondere ad un 2020 di morte con la vita”. Con la forza della vita. “Appena la situazione sanitaria è migliorata, abbiamo voluto provare. Giorgia non si è fatta attendere, è arrivata in tempi brevissimi” spiega Silvia. “Quando l'ho scoperto, l'ho detto subito ad Andrea. Mi ero preparata un discorso, ma poi è saltato tutto”. Le emozioni parlano da sole: “gli ho solo detto: sono incinta. E lo abbiamo comunicato subito anche a Fabio, il nostro primogenito di quasi 3 anni. All'inizio era titubante, ora accarezza la pancia, manda i bacini alla sorellina”. E aspetta. Respira ottimismo.

 

L'amore resiste

Non c'è più spazio per ciò che il Covid si è portato via. “A volte mi sento più fragile rispetto alla prima gravidanza – ammette Silvia – perché non posso contare su quella rete amicale e familiare con cui è stato bello condividere paure e gioie della prima attesa, ma poi so che posso contare su Andrea” e che tornerà il tempo della condivisione piena. “Anche in un mondo in continua evoluzione e che a volte spaventa, ma nel quale non possono e non potranno mai tramontare i valori che hanno dato vita ad una famiglia”. Quelli che si raccontano in ogni modo. “Prima coi gesti, poi con le parole” dicono che l'amore si alimenta di piccole vittorie quotidiane condivise.

 

Una mamma diversa

Di quelle vittorie che ora sono tutte da scrivere. E da conquistare. “Continuerò ad essere la mamma di Fabio, ma per Giorgia sarò una mamma diversa, più consapevole e capace di gestire meglio le emozioni. Alla prima esperienza forse si è più incoscienti, si prende tutto con più leggerezza, che non fa male. Ora no, ora credo di essere più pronta a gestire gli aspetti pratici legati alla maternità, ma anche a gestire alcune sensazioni”. A tener a freno le paure per sorridere di più. Con Andrea, Fabio e Giorgia. Ché settembre è già qui.

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