11-07-2022 ore 11:52 | Rubriche - Medicina e salute
di Rebecca Ronchi

Regione Lombardia. Letizia Moratti punta sulla 'libera professione per infermieri e sanitari'

Le professioni infermieristiche e sanitarie italiane sono tra le meno retribuite a livello europeo. Al riguardo la direzione del welfare di regione Lombardia ha l’obiettivo di consentire “di poter esercitare anche in regime di libera professione”. A causa del Covid i concorsi hanno avuto un generale rallentamento, “ma ora sono ripresi”, commenta Letizia Moratti: “sono state autorizzate le 1.600 assunzioni previste dal DL 34/2020. Ad oggi in Lombardia risultano già in servizio 1.039 infermieri di famiglia. Le nostre aziende sanitarie, su mio impulso, stanno tuttora reclutando, anche in previsione dell’incremento degli infermieri di famiglia previsto dal DM 77”.

 

I dipendenti lombardi

“Rispetto al 2019 in regione Lombardia siamo passati da 39.650 a 41.357 infermieri dipendenti. Significa che in questo lasso di tempo agli oltre mille infermieri di famiglia vanno aggiunti altri 668 infermieri ospedalieri”. Come disposto dalle linee guida Poas (Piani di organizzazione aziendale strategici) ogni azienda sociosanitaria pubblica deve organizzare una struttura complessa responsabile delle professioni sanitarie. I dirigenti infermieri, come accade per gli altri dirigenti delle professioni sanitarie, potranno accedere agli avvisi per direttori di distretto.

 

Sperimentazione

“Per quanto riguarda il settore privato – conclude Moratti – è in corso di sperimentazione un’avanzata modalità di collaborazione tra operatori socio sanitari (Oss) ed infermieri, nell’ottica di una migliore assistenza al paziente e di una migliore organizzazione del servizio”.

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