11-03-2021 ore 20:23 | Rubriche - Costume e società
di Gloria Giavaldi

Cremasco. Non autosufficienti, in crescita il bisogno di sostegno domiciliare qualificato

“Sta aumentando notevolmente il numero di persone non autosufficienti. Si registra un incremento delle patologie di tipo cognitivo e dei bisogni di sostegno domiciliare più qualificato con forte componente socio sanitaria. Emergono anche nuove povertà, ovvero situazioni di vulnerabilità manifestate da persone che accedono per la prima volta al servizio”. Queste le principali problematiche che il servizio sociale di Crema e dell'ambito cremasco si trova ad affrontare. Lo ha spiegato la dirigente dei servizi alla persona del Comune di Crema, Annalisa Mazzoleni, ospite in un incontro di formazione online dal titolo Servizi sociali: salute e benessere, organizzato dall'Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri. “Il nostro intervento – ha aggiunto – è essenziale per fare in modo che la vulnerabilità non si trasformi in fragilità”.

 

La persona al centro

Resta fondamentale fare rete. “Il Covid ha palesato quanto siano necessari una presa in carico multidisciplinare delle persone ed un coinvolgimento del territorio. Anche per i sanitari è fondamentale collaborare con la realtà dei servizi sociali” ha precisato Michele Gennuso, moderatore della serata con la collega Cristina Pasquini. “Negli anni – ha continuato Mazzoleni – abbiamo sviluppato un sistema di servizi con al centro la persona perché possa esservi equilibrio”. L'approccio non mira esclusivamente al soddisfacimento del singolo bisogno, ma alla costruzione, o meglio “alla cucitura” di una rete per sviluppare il protagonismo delle persone, intese come risorse per la comunità. “Da un lato miriamo alla valorizzazione del territorio e delle reti esistenti, dall'altro alla creazioni di legami e relazioni. L'operatore sociale diviene parte integrante della comunità ed è utile per intercettare in modo preventivo i bisogni del territorio”.

 

Le esperienze di coprogettazione

Questo è anche uno dei capisaldi che ha ispirato le due esperienze di coprogettazione del Comune di Crema. “Hanno favorito la creazione di equipe integrate composte da educatori professionali e assistenti sociali comunali e del terzo settore”. Il braccio operativo del no profit è rappresentato “dall'Ats impronte sociali, che ad oggi agglomera 36 tra cooperative sociali ed associazioni del territorio”. Il lavoro del servizio sociale a Crema è diviso per zone e nel Cremasco per ambiti “o meglio subambiti: quelli di Bagnolo, Pandino, Segnano, Soncino, Castelleone. Viene svolto un raccordo operativo territoriale per offrire servizi a 162 mila persone”.

 

Protocollo Rsa

La collaborazione con la componente sanitaria è importante “soprattutto per la concreta attuazione del Protocollo Rsa. Anche i medici sono infatti coinvolti nella valutazione clinica delle persone”. Per quanto concerne l'accesso alle residenze socio assistenziali "cresce da parte dei coniugi la richiesta a strutture che non sono pensate per accogliere delle coppie”. Inoltre “il sistema di misure a sostegno dei caregiver pensato dalla Regione non sembra più essere funzionale, se si considera che ad oggi genitori anziani sono spesso accuditi da figli a loro volta anziani e in difficoltà”. In tal senso una “recentissima novità ancora da sviluppare è rappresentata da forme di residenzialità leggera comunitaria”.

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