10-09-2022 ore 19:22 | Rubriche - Fatto di ambiente
di Alvaro Dellera

Falchi di palude nidificano nel Cremasco, 'un luogo insolito per loro, ma sono i benvenuti'

Il Circus aeruginosus meglio conosciuto come falco di palude è un rapace diurno dalle grandi dimensioni. In Italia è una specie svernante, nidificante e migratrice regolare . Ama svernare nelle paludi lagunari dell’alto Adriatico nelle zone interne e costiere del Tirreno e in Sardegna. I siti riproduttivi sono costituiti da aree umide con folta presenza di fragmiteto e cariceto, intercalati da ampi spazi di acque aperte e con presenza sparsa di alberi e arbusti. Questi luoghi con caratteri geomorfologici e vegetativi scelti dalle coppie di falchi per vivere e riprodursi non farebbero mai pensare ad una loro diversa presenza presso luoghi lontani e molto diversi come la pianura lombarda. Invece, proprio qui nel Cremasco è stata accertata e finalmente anche documentata, la nidificazione di uno tra i più grandi e maestosi rapaci diurni presenti in Italia.

 

Nidificare nel Cremasco

Il luogo di nidificazione non ha certo i caratteri tipici della palude, ma la presenza di un fitto bosco intervallato da spazi a prato stabile e una fitta rete di canali e rogge ha convinto questa coppia a porre le basi per la nidificazione nel nostro territorio. Un evento certamente unico nel suo genere portato a compimento con non poche difficoltà e svezzando ben tre pulcini che si sono involati con successo alla fine di luglio. La coppia ha iniziato il corteggiamento nella seconda decade di aprile con vistosi e iperbolici voli acrobatici nel cielo terso di primavera, con scambi in volo di prede che il maschio offriva alla femmina per ricostruire quel legame di coppia fondamentale per la buona riuscita della nidificazione. 

 

Insidie e buone notizie

Oltre alla predazione, tra le insidie che questi uccelli devono sopportare, vi sono i violenti temporali, che potrebbero distruggere e allagare il nido ed il suo contenuto. La natura ha fornito a questi animali una grande forza fisica e resistenza, anche difronte ad eventi climatici catastrofici. In particolare, le femmine, abili costruttrici e curatrici della prole e del nido, sanno bene che serve rafforzare il giaciglio subito dopo un violento temporale, come successo a questa giovane coppia, recuperando i rami idonei e intrecciandoli a modo. Lo scampato pericolo ha dato alla coppia di falchi anche il gravoso compito di provvedere a rifornire i piccoli di cibo. Alternativamente, maschi e femmine lo recuperavano e lo portavano al nido, ora ben rinforzato e nascosto tra fronde di una grande quercia. I rami, inconsapevoli, sembravano sostenere e abbracciare il prezioso contenuto affinché non andasse perso.

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