10-06-2019 ore 21:16 | Rubriche - Musica
di Lidia Gallanti

Se la musica è un sogno: Lucy racconta la vita da violinista, da Wagner a Renato Zero

“Abbiamo una vita sola, dedichiamola a ciò che ci piace davvero”. Lucy Manfredi ha scelto la musica, scoperta da bambina e divenuta passione e lavoro. Trentaduenne castelleonese, è pluridiplomata al conservatorio di Cremona e di Piacenza. Il suono del violino l’accompagna da sempre tra musica classica e leggera, due mondi distinti e da sempre complementari.

 

Da Wagner a Renato Zero

“La classica mi dà grandissime emozioni, richiede impegno e costante miglioramento, oltre ad un grande lavoro introspettivo attraverso il tuo strumento, il corpo e l’anima. Una risonanza che si rivela suonando in orchestra, dove l’ensemble crea una magia unica nel suo genere”. La musica leggera è “diretta e spontanea, mi dà la possibilità di suonare di fronte a migliaia di persone, con artisti di altissimo livello”. Tra questi Davide Van de Sfroos, Renato Zero, Nek, Malika Ayane fino all’ultima esperienza televisiva ad Ora o mai più e The Voice of Italy.

 

Tuffo nel piccolo schermo

Dai palchi d’Italia al piccolo schermo, lavorare in tv è una sfida contro il tempo: “spesso devi leggere a prima vista, con un occhio allo spartito, uno al direttore, un orecchio su ciò che fai e uno sull’ensemble per trovare rapidamente l’armonia necessaria”. Oggi Lucy si trova immersa nel luccicante mondo dei talent show. “Per molti giovani è senz’altro un’opportunità per fare un’esperienza affascinante, lavorando con artisti di livello e professionisti del settore. È un buon trampolino, ma credo non sia sufficiente per considerarsi ‘arrivati’…talvolta sembra sia l’unico modo per accedere a questo mondo”.

 

Mettiti in gioco e scopri te stesso

Diverso è il percorso di un giovane musicista: “per emergere in ambito strumentale devi avere coraggio. Non avere paura di viaggiare, di buttarti e afferrare le occasioni che si presentano, anche se non ti senti pronta. Non ci si sente mai abbastanza preparati, mettersi in gioco è l’unico modo per scoprire davvero se stessi. In Italia la concorrenza è altissima, non è detto che non ci sia un posto anche per te”. È importante saper scegliere: “spesso ti propongono di lavorare gratis, ma quando si arriva ad un certo livello c’è il rischio di svendere il proprio valore e i sacrifici fatti per un po’ di visibilità”.

 

Una carriera…a progetto

Vivere di musica non è semplice: “ci vuole impegno, bravura e un pizzico di fortuna. Ho sempre cercato di dare il massimo, il resto avviene grazie alle esperienze e ai contatti maturati in contesti di lavoro, da cui spesso nascono nuove collaborazioni”. La carriera è fatta di contratti a progetto: “terminata una tournée non sai quando otterrai una nuova proposta. Per ora è un aspetto che mi piace, dall’oggi al domani può cambiare tutto!”. Ai concerti si affianca l’insegnamento presso le scuole medie di Piacenza, ma “l’obiettivo è fare la musicista a tempo pieno. Amo suonare e non potrei vivere diversamente”.

 

Le radici e i sogni nel cassetto

Seguire l’onda del successo significa avere una valigia sempre pronta, tuttavia il legame con il suo territorio d’origine rimane inossidabile: “sono cresciuta a san Latino, frazione di Castelleone. La musica mi permette di girare il mondo ma ogni volta che torno mi sento a casa”. Nonostante i successi raggiunti, i sogni non mancano: “mi piacerebbe esibirmi da solista, fare l'arrangiatrice per gruppi, fare un corso per musiche da film e videogiochi. Oggi sto producendo un disco mio, musica leggera...e presto vorrei tornare sul palco a fianco di qualche grande artista. Per ora nessun nome, ma dita incrociate: l’importante è non smettere di sognare”.

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