La corona d’alloro sul capo è un’emozione ancora viva per gli undici neolaureati in infermieristica presso l’università statale di Milano, sede di Crema. Avvenute nei giorni scorsi le discussioni delle tesi, la proclamazione è stata per Benedetta Chiara Avogadri, Giorgia Bona, Martina Briaschi, Joel Oscar Cossio Cadima, Arianna De Sario, Federica Ferrari, Chiara Galli, Gioele Medaglia, Francesca Racaniello, Francesca Riboni, Eliseo Rivoltella, “il raggiungimento di un traguardo importante e l’ingresso nel mondo del lavoro”. Per dare forma concreta ad una professione, frutto del connubio tra tecnica ed empatia.
Il percorso dei laureandi
Diversi gli argomenti trattati nelle tesi. Avogradri, che ha ottenuto la votazione di 110/110, ha condotto uno studio osservazionale sul delirium nelle Rsa. Giorgia Bona, che ha conseguito la votazione di 110 con lode, si è occupata di accessi vascolari femorali negli interventi cardiologici percutanei, realizzando uno studio retrospettivo sulle complicanze correlate. Martina Briaschi ha scelto di valutare l’efficacia di un intervento educativo riguardante il primo soccorso nella scuola primaria e secondaria di primo grado. Joel Oscar Cossio Cadima si è dedicato alla self efficacy degli studenti in infermieristica nella gestione delle lesioni da pressione. De Sario ha indagato il peso nei caregiver di persone con diagnosi oncologica. Ferrari ha valutato l’applicazione della scala Mews in medicina e neurologia.
Esperienze e tesi
E ancora, Galli ha conseguito il titolo con lode con uno studio osservazionale multicentrico sul nursing transculturale. Gioele Medaglia ha indagato le conoscenze degli studenti delle scuole superiori di Crema sull’infezione da Hpv. Francesca Racaniello, invece, le conoscenze dei professionisti, medici e infermieri, sulle cure palliative. Riboni ha dedicato la sua attenzione alla qualità dell’assistenza infermieristica percepita dai pazienti oncologici. Infine, Eliseo Rivoltella ha valutato l’attitudine degli studenti di infermieristica nell’assistenza alla persona morente.
Costruire la cultura della cura
Gli studenti - preliminarmente alla discussione dell’elaborato di tesi - hanno sostenuto lo scorso 6 novembre un esame finalizzato a verificare la loro competenza professionale; competenza consolidata non solo in aula ma anche in corsia. Martina Briaschi, insieme ai colleghi Giorgia Bona, Federica Ferrari e Francesca Riboni sarà presto al lavoro in Asst Crema. “La fine del percorso di studi apre le porte ad un nuovo percorso per fare del bene, per stare accanto alla malattia, alle persone che soffrono”. La cura passa anche dal tentativo di costruire una cultura, di fare prevenzione. Quella infermieristica è una professione che richiede uno sguardo globale e la capacità di costruire reti per assicurare una presa in carico complessiva. Questo aspetto si è reso ancora più evidente, a seguito della più recente riforma regionale, che ha rafforzato il ruolo degli infermieri in ambito territoriale.