09-11-2021 ore 20:30 | Rubriche - Costume e società
di Gloria Giavaldi

Foglie e colori per dipingere la bellezza: il regalo dei Pantelù per i giovani di Scampia

Penne, quaderni, pastelli e pennarelli per dipingere la bellezza. Prosegue senza sosta la raccolta di materiale didattico da parte dei Pantelù, guidati da Renato Stanghellini. L'obiettivo è strappare un sorriso a tutti i bambini. Non solo di Crema e dintorni. Nei giorni scorsi alcuni doni hanno raggiunto Scampia, un quartiere di Napoli “noto per le tante povertà che presenta”. Lo scrive Michela, una suora della Provvidenza che opera nel centro educativo Luigi Scrosoppi a sostegno di minori e famiglie in difficoltà, italiane e rom. “Il centro educativo confina con il campo Rom Cupa Perillo: accoglie 400 persone provenienti da Serbia e Macedonia. I bambini frequentano le scuole del quartiere”.

 

La forza del bene

Le suore, insieme ad altre realtà diocesane, parrocchiali e del terzo settore, provano a dare forma all'integrazione: “è discreta, soprattutto tra le giovani generazioni”. Scampia non è solo “mancanza di case degne di questo nome, mancanza di lavoro, precariato, disoccupazione, malessere sociale”. Non è solo teatro di attività che favoriscono la camorra e la droga. Ospita anche “ una ricca rete di solidarietà, animata dall’impegno di tante persone semplici che sanno dare quel poco che hanno con discrezione e nel silenzio”. Proprio come i Pantelù: “vogliamo dirvi grazie – scrive ancora suor Michela - abbiamo molto gradito il vostro gesto: siete uno strumento della provvidenza divina”.

 

Dire grazie

Le foto dei doni accompagnano i ringraziamenti dal quartiere Scampia: “costituito da una serie di case a tre piani, conosciute come i Puffi e da un gruppo di tre palazzi a 12 piani, detti Torri. La popolazione è costituita da moltissimi operai, disoccupati, precari”. E da tanti bambini che hanno saputo abbracciare la differenza, senza perdere di vista le cosa più importante: dire grazie per ogni regalo. Per ogni attimo condiviso. Per ogni sorriso strappato.

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