09-04-2023 ore 19:10 | Rubriche - Medicina e salute
di Claudia Cerioli

Coldiretti, consegnate le ‘bags for life’ in ospedale destinate alle pazienti oncologiche

Un piccolo dono, che vuole essere una carezza, una testimonianza di vicinanza e incoraggiamento, rivolta alle donne che affrontano il difficile percorso dell’operazione e delle cure oncologiche. La delegazione delle imprenditrici agricole di Coldiretti donne impresa Cremona, guidata dalla vicepresidente Serena Antonioli e dal direttore Paola Bono, insieme a Claudia Telò, fondatrice dell’iniziativa “Bags For Life”, ha consegnato presso l’ospedale Maggiore di Cremona le “borse per la vita”, cucite a mano o a macchina, necessarie a contenere i drenaggi post operatori, destinate alle pazienti del reparto oncologico, area donna. Ad accogliere il dono c’erano medici e infermieri del reparto di oncologia breast unit e chirurgia, con Gian Luca Baiocchi, primario di chirurgia generale, e Sergio Aguggini, dirigente medico della breast unit Cremona. E’ stato un incontro nel segno della condivisione, dell’attenzione - espressa da un gesto semplice, ma significativo, come cucire una borsa - verso donne che, a causa della malattia, vivono un momento di difficoltà.

 

Messaggio di conforto

“Sono borse porta-drenaggio per le signore che sono ricoverate nell’area oncologica dell’ospedale. Vengono cucite da altre signore, che donano il loro tempo e la loro cura per creare questa coccola per le pazienti - ha sottolineato Claudia Telò -. Questa distribuzione sta avvenendo in tutta Italia. Stiamo creando una rete nazionale: con le nostre “borse per la vita” abbiamo praticamente invaso tutta Italia”. “E’ un gesto rivolto a chi vive un momento di sofferenza. Queste borse sono importanti per chi le riceve. Sono un segno di rinascita.  Dentro ogni borsa c’è un biglietto che riporta il nome della signora che ha cucito il piccolo dono. Nei mesi scorsi il progetto è stato presentato al coordinamento provinciale di donne Impresa Coldiretti, dalla responsabile provinciale Maria Paglioli. Le imprenditrici agricole hanno subito accettato di dare una mano. Ognuna ha fatto un pezzettino: chi ha donato la stoffa, chi ha tagliato, chi ha cucito. C’è chi ha lavorato a mano e chi ha cucito a macchina, mettendoci grande cura.

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