08-03-2023 ore 16:03 | Rubriche - Roma
di Claudia Cerioli

Cancro del colon retto. Elisabetta Buscarini, ospite di Elisir su Rai 3, invita a fare prevenzione

Mercoledì 8 marzo, il direttore dell’unità operativa di gastroenterologia ed endoscopia digestiva di Asst Crema Elisabetta Buscarini, è stata  ospite della trasmissione Elisir di Rai Tre. Nel mese per la prevenzione del cancro del colon retto ha parlato di di stipsi e di prevenzione. “È necessario rilanciare con forza la prevenzione del cancro colon rettale e l’appello a fare il test di screening. I dati disponibili mostrano come le riduzioni del volume di attività di screening, mantenute nel tempo, possano rapidamente ridurre l’effetto protettivo e in particolare aumentare la diagnosi di tumori in stadio più avanzato (+3 per cento) e la mortalità per cancro colon rettale (+12 per cento)”.  Il programma di prevenzione viene promosso anche da Ats Val Padana. Consente lo svolgimento di un test che svela la presenza di tracce di sangue nelle feci non visibili ad occhio nudo. L’invito viene inviato direttamente a casa ogni due anni, a persone di età compresa tra i 50 e i 74 anni. Deve essere utilizzato per ritirare gratuitamente in farmacia la provetta con cui effettuare il test. Una volta prelevate le feci a casa propria, è necessario riconsegnare al più presto il campione presso la farmacia. In caso di esito positivo viene eseguita una colonscopia.

 

Screening in calo con la pandemia

L’attività di screening ha subito un brusco stop con l’avvento della pandemia. Nel 2020 pari al 45 per cento. Persi alla diagnosi 1300 cancri e 7400 adenomi avanzati. Anche nel 2022 l’adesione è stata inferiore all’epoca pre-Covid. Come spiega la responsabile dei programmi di screening Emanuela Anghinoni, secondo i dati rilasciati da Ats Val Padana “nel distretto di Crema sono circa 58 mila le persone che ricadono in questa fascia d’età ed è fondamentale l’adesione all’invito per effettuare il test del sangue occulto nelle feci”. Quanto alla riduzione dell’adesione: è importante recuperare terreno in questo ambito e convincere le persone che facendo il test si può prevenire l’insorgenza del tumore al colon-retto: ogni anno cinque persone su mille sottoposte a screening entrano in un percorso personalizzato di follow-up avendo avuto riscontro in colonscopia di un adenoma avanzato, mentre una persona ogni mille aderenti può avvalersi di una diagnosi precoce di tumore, che nella maggior parte dei casi viene trattato durante la colonscopia e non necessita di altri interventi sanitari”. Marzo, mese della prevenzione, è il momento giusto per prendersi cura di sé. “Prevenzione, diagnosi precoce e cura: conoscere i rischi e sapere che “arrivare” per tempo a diagnosticare un problema, significa una presa in cura precoce e possibilità di futuro senza malattia”. Come spiegato dal direttore generale dell'Asst di Crema, Ida Ramponi, “il nostro impegno deve volgere costantemente a questo, educare alla prevenzione”.

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