07-09-2022 ore 16:00 | Rubriche - Costume e società
di Gloria Giavaldi

Crema, città amica dell'Alzheimer: film, teatro, mostre e incontri informativi per sensibilizzare

Una settimana di eventi tra mostre, proiezioni di film, rappresentazioni teatrali ed incontri informativi per sensibilizzare la cittadinanza circa la malattia dell'Alzheimer. È quanto propone, in occasione della giornata mondiale dedicata che si celebra il 21 settembre di ogni anno, la città di Crema. Le progettualità vengono proposte da vari enti protagonisti di “un importante lavoro di rete” che coinvolge comune di Crema, ats Impronte sociali, Fondazione Benefattori Cremaschi, Asst Crema e ats Valpadana attraverso lo strumento aggregativo ed ormai consolidato dei Patti di comunità. Attraverso il patto Non dimentichiAmoci per una Crema città amica dell'Alzheimer. “Le iniziative – ha spiegato l'educatrice Gloria Faciocchi – vengono proposte diffusamente nei quartieri, oltre che in città e sono state elaborate con un coinvolgimento attivo della cittadinanza”.

 

La malattia del nostro secolo

Si parte lunedì 12 settembre con la mostra Tracce di sé, tracce di noi, la parola ai protagonisti, allestita fino al 18 settembre al centro commerciale Gran Rondò. Come spiega Gloria Regazzi della Rsa Camillo Lucchi della Fondazione benefattori cremaschi, “attraverso le fotografie verrà data voce al vissuto dei nostri ospiti soprattutto nel periodo di lockdown”. L'intento è quello di coinvolgere i passanti, far conoscere una realtà “che non riguarda solo la persona che vive con questa patologia, ma tutta la sua famiglia”. I numeri peraltro “ci dicono che il 25 per cento della nostra popolazione è over 65, significa che un quarto della nostra popolazione corre il rischio di manifestare sintomi di questo tipo”. Non solo, come ha sottolineato il vicepresidente della Fondazione Federico Della Frera: “sul territorio sono oltre 1800 le visite geriatriche che le nostre strutture effettuano in un anno”. Quella della demenza e dell'Alzheimer, in sostanza è la patologia del nostro tempo “rispetto alla quale bisogna fare sensibilizzazione” anche incontrando i territori.

 

Informare i territori

Da questo punto di vista le occasioni sono tantissime: mercoledì 21 e giovedì 22 un medico ed un operatore sociale della Fondazione benefattori cremaschi terranno un incontro informativo sulla terza età. L'appuntamento è per mercoledì alle 15.30 presso la sede Auser del quartiere di santa Maria e giovedì alle ore 17 presso l'oratorio di santa Trinità. Venerdì 23 settembre alle ore 15 presso lo spazio In e out del quartiere di santa Maria verrà proposto il film Vittorio, Capitan Pistone e tutti gli altri con la testimonianza dei volontari Aima (Associazione italiana malattia di Alzheimer). Il giorno seguente, sabato 24 settembre, si terrà lo spettacolo degli Schizzaidee, Scusa, il caffè mi rende nervoso. Appuntamento alle ore 21 al teatro di san Bernardino. Incontri informativi proseguiranno nel mese di ottobre nei quartieri di san Carlo e santo Stefano. Ancora in via di definizione la data per lo spettacolo Alla tavola dei ricordi a cura dell'associazione Poiesis.

 

Patti di comunità

“L'obiettivo di questa progettualità – ha chiarito l'assessore al welfare Anastasie Musumary – e più in generale dei patti di comunità è quello di fare rete con il territorio, informare e valorizzare le risorse presenti”. Affinché le luci sulla malattia di Alzheimer non si accendano solo il 21 settembre (in quel giorno tutte le sedi istituzionali verranno illuminate di viola) e “si creino anche nei territori legami virtuosi”. Allo stesso scopo, pur guardando a destinatari diversi, mira il patto di comunità che ha di recente preso il via nel quartiere di santo Stefano. “Il bisogno lì manifestato – riprende Faciocchi – proveniva dalle famiglie con bambini, chiedevano momenti aggregativi ed un luogo riqualificato in cui ritrovarsi. Li abbiamo coinvolti attivamente attorno al parchetto del quartiere e in occasione della sagra abbiamo organizzato uno spettacolo per grandi e piccini. Buonissima la risposta. “Questo – conclude - sarà solo il primo di una serie di appuntamenti che intendono coltivare legami”. In una parola, farci sentire più vicini, con le diversità sottobraccio per essere ancora (finalmente) comunità.

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