In occasione del prossimo Natale, il Papa ha inviato a Betlemme una reliquia della culla di acero nella quale è stato posto il bambin Gesù dopo la sua nascita. Questa culla, di 80 centimetri per 70, si trova nella cripta della basilica di santa Maria Maggiore in Roma, costruita da papa Sisto III in seguito alla dichiarazione della maternità divina di Maria avvenuta nel Concilio ecumenico di Efeso nell’anno 431. Lo stesso Papa ricostruì davanti all’altare la grotta di Betlemme dove nel 642 il vescovo di Gerusalemme, Sofronio, donò al pontefice Teodoro I, nato a Betlemme, la culla che da allora è venerata nella basilica romana. Papa Francesco, preoccupato che il Natale non venga svuotato del suo vero significato, mentre inviava questo prezioso ricordo della nascita di Gesù, si recava a Greccio, nella valle Reatina, a celebrare il primo presepio vivente fatto da san Francesco nel 1223. Francesco era appena tornato dall’incontro con il sultano a Damietta in Egitto nel 1219, passando per la Terrasanta per prendere coscienza del dono fattogli dal sultano dei luoghi vissuti da Gesù nell’opera di salvezza. Prima di fondare un convento, il primo, a san Giovanni d’Accri, san Francesco s’era fermato a lungo a Betlemme, per contemplare il mistero della nascita di Gesù.
Il primo presepio
Mentre viaggiava verso Assisi è rimasto colpito dall’ambiente naturale della valle Reatina, per lui molto simile alle montagne di Betlemme. A quel punto ha confidato agli amici che quell’anno avrebbe voluto riprodurre un presepio vivente all’interno di una povera stalla. Per la prima volta ha quasi obbligato un sacerdote a celebrare la messa sulla paglia dove era stato adagiato un bambino, accanto all’asino e al bue. Da allora, accanto all’albero è usanza tradizionale fare il presepio arricchito dalla fantasia di bambini e di adulti (pensiamo a san Gregorio armeno a Napoli), grande richiamo del senso vero del Natale. Fino al 1223 in tutto il mondo cristiano il segno del Natale era costituito dall’albero; in seguito, mentre in Oriente (separato da Roma dal 1054) continua la tradizione dell’albero, acceso anche a Betlemme domenica scorsa, in Occidente è diventato costume realizzare un presepio.