06-12-2012 ore 09:52 | Rubriche - Storia delle religioni
di don Emilio Lingiardi

San Nicola di Bari: prima festa dei doni. Un'antica tradizione religiosa da conservare nella sua piena verità ed autenticità storica

Oggi ricorre il dies natalis - il giorno natalizio al cielo - di San Nicola festeggiato a Bari e nel nord Europa. Vescovo di Mira, nell'attuale Turchia, morto martire per la fede in Gesù, venerato a pregato dalle sue comunità, alla fine del 1100 il suo corpo è stato portato dai pugliesi di ritorno dalla prima crociata di Terrasanta a Bari, dove è stata costruita una splendida basilica romanica visitata ed apprezzata da pellegrini e turisti.

La carità di San Nicola
La tradizione turco-slava lo vuole, già da vescovo, molto sensibile ai problemi e alle sofferenze delle famiglie che ha cercato di aiutare e sostenere con tanti doni finanziate con risorse di famiglia e con larghe offerte di fedeli. Una prima tradizione sostiene che abbia aiutato con tre sacchetti colme di monete d'oro tre ragazze, figlie di un pover'uomo che per sopravvivere voleva avviarle alla prostituzione. Il vescovo Nicola, saputa la condizione di estrema povertà di questa famiglia, si è reso presente con questi doni, con cui le ragazze hanno provveduto a costruire una buona dote e quindi formarsi una bella famiglia attraverso il matrimonio.

I doni ai bambini
Un'altra tradizione lo vuole vicino a tre famiglie, i cui figli erano stati uccisi da un oste e che lui con la forza della fede ha risuscitato restituendoli all'affetto dei familiari. Per questo, secondo le prime testimonianze risalenti al 1400 la sua festa era celebrata con doni offerti ai bambini e soprattutto ai tanti poveri delle nostre città, con l'immagine di San Nicola vestito di abiti pontificali.

Gli abiti pontificali
Verso la fine del 1800, il secolarismo incipiente, ha tolto dalla sua figura gli abiti religiosi, lasciandolo con un vestito rosso con profili bianchi, fino a quando nel 1931, la Coca Coca in America ha trasformato Santa Klaus in Babbo Natale, togliendo così la dimensione religiosa alla festa e iniziando una presentazione artificiale, consumistica e commerciale. Mentre ricordiamo con affetto tutti coloro che portano questo nome e gioiamo delle feste legate a questa figura, vorremmo che le celebrazioni 'scippate dal materialismo consumistico' venissero restituite alle loro autentiche radici, di grande religiosità che ha accompagnato la storia dell'Europa cristiana.
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