06-11-2024 ore 20:16 | Rubriche - Costume e società
di Giulia Tosoni

Le cose belle di una volta. Cappellini e Gennari al Rotary: sapori della cultura e saperi del cibo

Prosegue il ciclo di conferenze dedicate al cibo organizzate dal Rotary Club Crema, presieduto da Antonio Grassi. Martedì 5 novembre il terzo incontro, dal titolo I sapori della cultura e i saperi del cibo, ha visto come ospiti: Cristina Cappellini, poetessa e scrittrice e Gianluca Gennari, oste e cantautore. I due relatori hanno affrontato il binomio cibo-cultura, concentrandosi sul legame identitario capace di coniugare tradizione e territorio. La conviviale del club è stata anche l’occasione per illustrare il progetto Note fra le righe: uno spettacolo musicale che da circa un anno fa tappa in diversi comuni della Lombardia. “È stato un viaggio tra tradizioni e cultura. Cristina Cappellini ha fatto rivivere un passato troppo spesso sottovalutato e le canzoni cantate da Gianluca Gennari hanno molto da condividere con Davide Van De Sfroos”, ha commentato il presidente Grassi.

 

Racconti di tradizioni 

Note fra le righe è un progetto di musica e poesia che Cristina Cappellini e Gianluca Gennari condividono. “Abbiamo unito le nostre arti”, ha spiegato la Cappellini: “è una miscela interessante, che ci permette di coniugare diverse forme, dando rilevanza alle nostre tradizioni e all’identità dei nostri territori. Gianluca canta nel dialetto locale, un’ulteriore valorizzazione del legame con la comunità”. Tutto l’operato di Gennari è legato da un filo: “dalla cucina alla musica, io racconto la mia vita, i posti che ho visto, i ricordi, i personaggi”. 

 

La genuinità del fare

“Per me la cucina della tradizione segue le stagioni”, ha spiegato Gennari: “cent’anni fa, quando non esistevano i frigoriferi e le varie tecnologie di coltivazione di frutta e ortaggi ci si adattava. Sia per la musica che per la cucina, sono sempre alla ricerca di prove e tentativi, di personaggi che hanno voglia di fare. C’è la necessità di tornare indietro, perché la genuinità l’abbiamo persa anche nel nostro modo di essere”.

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