06-11-2023 ore 19:52 | Rubriche - Crema
di Denise Nosotti

La cultura della cura con la Fondazione Floriani: 30 mila euro per l’equipe dell'Asst di Crema

La fondazione Floriani ha donato all’unità operativa di cure palliative dell’Asst di Crema 30 mila euro per la formazione di un ulteriore infermiere e di un fisioterapista. L’organico del reparto, guidato da Sergio Defendi, implementa quindi l’organico. L’ufficialità della donazione è avvenuta stamattina in direzione generale alla presenza del direttore generale Ida Ramponi, di Diego Maltagliati, Defendi, della coordinatrice Stefania Pandini e della presidente della fondazione Francesca Floriani.

 

Unità col territorio

Da tempo la fondazione Floriani e l’unità di cure palliative guardano nella stessa direzione, quella cioè di offrire momenti di cura fino all’ultimo istante di vita. Con fare pionieristico la fondazione Floriani è stata la prima realtà in Italia a sostenere la cultura delle cure palliative, l’idea cioè che, a prescindere dall’esito, sia sempre il momento giusto per prendersi cura. E lo continua a fare con convinzione, con impegno, non in modo isolato, ma facendo rete con tantissime realtà. L’implementazione dell’organico permetterà di dare servizi sempre migliori alle famiglie e ai pazienti stessi. A Crema è stato creato uno dei primi presidi di cure palliative, grazie alla lungimiranza di Luciano Orsi e dell’allora direttore generale Diego Maltagliati.

 

Malati non oncologici

Le ragioni di questa importante donazione sono state confermate dalla presidente Floriani. “Le cure palliative dell’ospedale Maggiore di Crema è, tra le prime in Lombardia e in Italia, ad aver prestato particolare attenzione ai malati fragili, in cui la patologia di base frequentemente non è di natura oncologica. Si tratta dell’applicazione concreta del nuovo paradigma verso cui le cure palliative si stanno sempre più orientando, anche a livello internazionale, che ovviamente non esclude quanto piuttosto integra, l’attenzione ai malati colpiti da cancro. La sensibilità al tema dei malati non oncologici e ai loro specifici bisogni è testimoniata tanto dalla solida collaborazione instaurata tra l’unità operativa e alcune delle Rsa che insistono nel territorio di Crema, anzitutto in tema di formazione del personale, quanto dall’integrazione della figura dell’operatore socio-sanitario nell’équipe di cure palliative”.