06-09-2021 ore 15:15 | Rubriche - Fatto di ambiente
di Alvaro Dellera

Pittima reale e pettegola: cura dell'ambiente, rarità e tradizione dialettale cremasca

La pittima reale (Limosa limosa) è un elegante e colorato uccello dal lungo becco rossastro e dalle lunghe zampe nerastre, presente nel cremasco a fine estate e all’inizio della primavera. Raggiunge un’apertura alare di oltre 70 centimetri. Migra spesso in gruppi di alcune unità, anche in compagnia di altri scolapacidi come le pettegole (Tringa totanus). Nella lunga migrazione da sud verso nord e viceversa sosta per alcuni giorni presso aree umide interne, prati stabili, marcite e risaie.

 

Pitima o Pétema

Per il dialettologo Valerio Ferrari, dal monotono ed insistente richiamo di questi uccelli derivano gli epiteti dialettali Pitima o Pétema, attribuiti, secondo il lessico zoologico popolare, dialettale ed etimologico, a persone o cose noiose. Molto diffuso nel cremasco l’appellativo pitima, rivolto anche a chi rifiuti alcune tipologie di cibo o ne assume piccole quantità. Da queste definizioni storico- etimologiche e dialettali cremasche, si può desumere che l’osservazione attenta di questi esemplari alcuni decenni fa avvenisse con una certa frequenza.

 

Ambiente stravolto

Tali condizioni fanno pensare ad una buona conservazione dell’ambiente, ideale per la migrazione di queste specie. A distanza di tempo non possiamo più dire lo stesso. Oggi l’ambiente naturale è stato fortemente stravolto: anse marcite, boschi cedui e acquitrini naturali sono ormai scomparsi. Oggi le pittime reali, le pettegole ed altri scolapacidi, come la beccaccia, sono divenute una vera rarità. Anche nel cremasco.

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