06-09-2020 ore 20:39 | Rubriche - Medicina e salute
di Andrea Galvani

'Fronte comune contro il Covid'. Marino e La Piana raccontano l'esperienza al santa Marta

Durante il picco della pandemia anche l’unità di riabilitazione respiratoria di Rivolta d’Adda ha dovuto fronteggiare l’emergenza. La struttura è stata improvvisamente travolta dal Covid-19, ma ha fatto fronte comune e ha saputo superare la burrasca. I primi casi cremaschi sono stati “inizialmente visti come un’eco lontana”. Lo scontro con la realtà è avvenuto l’8 marzo: il dottore Giuseppe La Piana (direttore di unità) e Carolina Marino (caposala) raccontano la “difficoltà di dover riconvertire un intero reparto” seduta stante: passare dall’operare sui pazienti in riabilitazione, dai post-acuti, alla prima linea. All’emergenza.

 

Il tempo sospeso

“Compattezza, abnegazione e lavoro di squadra” sono stati gli elementi chiave: “nessun operatore si è tirato indietro. L’emozione e lo scoramento non potevano assolutamente prendere il sopravvento”. I momenti difficili sono stati molti. Lo si legge ancora nel loro sguardo. Nell’inflessione della voce. Carolina Marino è chiara: “Non ci si abitua mai alla sofferenza”. Il magone dura solo un istante: “siamo una realtà molto unita: ed è questa nostra peculiarità che ci ha fatto sopravvivere”. Il tempo del Covid è risultato “dilatato, sospeso, alienante, incerto. Fatto di turni senza fine”. Col terrore, poi con la certezza che sarebbe toccato a loro essere ‘il prossimo positivo’. Abituati ad operare secondo protocolli consolidati, ricorda La Piana “col Coronavirus siamo entrati in un mondo nuovo. Se ci ripenso due mesi mi sembrano durati un anno”.

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