05-10-2021 ore 11:10 | Rubriche - Costume e società
di Rebecca Ronchi

Corridoi umanitari della Cei: “legali e sicuri, sono il collegamento tra Crema e il mondo”

“I corridoi umanitari organizzati e finanziati dalla Conferenza episcopale italiana rappresentano un’alternativa sostenibile, legale e sicura”. È quanto emerso durante l’incontro promosso da Caritas e Ufficio migrantes di Crema, nell’ambito delle iniziative per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Presso il centro giovanile san Luigi di Crema ne hanno parlato Alessandra Morelli dell’Unhcr, Giorgio Del Zanna della comunità di sant’Egidio e Daniele Albanese in video collegamento dal Niger dove lavora come referente di Caritas italiana per i corridoi umanitari, attraverso i quali sono fra l’altro arrivati a luglio sette rifugiati attualmente accolti dalle unità pastorali di san Giacomo e san Bartolomeo e san Bernardino Vergonzana.

 

Possibilità di rinascita

Per Albanese, “i corridoi sono un’alternativa sostenibile, legale e sicura, proprio perché si reggono su protocolli singoli che la Cei sigla con i governi e tutti gli attori (Cei, Unhcr, gli stessi rifugiati e le istituzioni che supportano questi percorsi) si muovono coordinati”. L’attività consiste nel cooperare con le organizzazioni locali, che conoscono le situazioni e segnalano le persone in reali condizioni di necessità e quindi vagliare attraverso incontri informali le loro possibilità di rinascita nelle comunità in cui andranno a inserirsi. Per Alessandra Morelli “i corridoi umanitari sono all’interno della filosofia della cura, come capacità di intendere l’accoglienza mettendo la persona al centro”. E dalla sua lunga esperienza in diverse aree anche ad alto rischio ha appreso che “in tutte le parti del mondo in conflitto la gente si muove alla ricerca di protezione: l’obiettivo è salvarsi. E bisogna dire al mondo che è possibile trovare il modo di accogliere senza paure”.

 

Collegamento tra Crema e il mondo

“Viviamo un momento di grande ripiegamento sull’io – ha aggiunto Giorgio Del Zanna – e invece riaprire al mondo ci aiuta a stare nel mondo caotico con meno paure. I corridoi sono il collegamento tra Crema e il mondo. Nati il 3 ottobre 2013 a Lampedusa, dopo uno più grandi naufragi dal secondo dopoguerra, ci siamo detti: basta morire così, per cercare una nuova vita”. Insieme alla Tavola valdese e alle chiese protestanti, la comunità di sant’Egidio ha iniziato una trattativa con il governo italiano e nel primo anno son stati concessi 500 visti più altrettanti l’anno dopo.

 

Accompagnare all’autonomia

“È un progetto della società civile autofinanziato, lo Stato non ci mette un euro e sa chi entra. E poi c’è il lavoro dell’accoglienza, con parrocchie e associazioni che accolgono le famiglie e si fanno carico per un periodo accompagnandole verso l’autonomia. Siamo al terzo blocco di mille accolti. L’Italia – ha concluso Del Zanna - è stato il primo Paese europeo a farlo, e ha già fatto scuola. Anche la Francia ha attivato corridoi e siamo a mille, il Belgio a 500 e speriamo possa rinnovarlo. Speriamo che anche altri si attivino.”

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