04-09-2015 ore 13:11 | Rubriche - Musica
di Angelo Tagliani

Book of souls, gli Iron Maiden tornano a splendere. Ispirato alla civiltà Maya, il nuovo album è appassionato e travolgente

Un morbido riff acustico che introduce una scarica elettrica travolgente, con assoli fantastici, cori ed una venatura epica e sognante che, partendo dalla tradizione folk, talvolta oscilla tra l'elettronica ed il pop. Per gli amanti dell'heavy metal l'attesa è finita. Oggi è uscito il sedicesimo album dell'amatissima band britannica degli Iron Maiden, Book of souls, pubblicato dalla mitica Parlophone. Ispirato alla civiltà Maya, coi titoli dei pezzi tradotti in geroglifico, presenta in copertina Eddie the head e riprende il tema dell'immortalità dell'anima, già trattato in Live after death, primo album live della band uscito il 14 ottobre 1985.

 

Le tematiche

Dopo il singolo Speed of Light, anticipato lo scorso 14 agosto, l'album riprende ed aggiorna gli elementi caratteristici dell'adorato heavy metal degli Iron, con accenni di grande impatto tratti dalla loro sterminata discografia e da gruppi ed artisti che hanno segnato la storia del rock, dai Deep Purple ai Rainbow, sino all'irraggiungibile Ronnie James Dio. Da segnalare Death or Glory, ispirata al Barone Rosso ed al suo triplano Fokker Dr.I – di cui Dickinson possiede una replica - oppure Empire of the Clouds, riproposizione del disastro aereo dei dirigibile R101 del 1930, nel quale persero la vita 48 membri dell'equipaggio e lord Thompson, Ministro dei trasporti aerei britannico. Impossibile non citare Tears of a Clown, dedicata all'indimenticabile Robin Williams:Dry your eyes dry your eyes, the future isn't set”.

 

Doppio album

Registrato nel corso del 2014 al Guillame Tell Studios di Parigi – lo stesso di Brave new world, anno 2000 - è il primo album doppio della storia degli Iron, dura complessivamente 92 minuti e contiene due pezzi interamente composti da Dickinson; non accadeva dai tempi di Powerslave, 1984: If Eternity Should Fail e soprattutto Empire of the Clouds che, con i suoi 18 minuti, è il brano più lungo mai composto dagli Iron Maiden. Il primo lato contiene sei tracce, tra i 5 ed i 13 minuti, mentre il secondo lato ne contiene cinque, dai 5 ai 18 minuti di lunghezza. Complessivamente è un'opera appassionata e ricca di forza, frutto della grande maturità del gruppo, che pare essersi profondamente divertito nella rifinitura di liriche e melodie. Riproposto dal vivo, non dubitiamo, farà furore. Il merchandising, al solito, è strepitoso.

 

Line up

La formazione è quella classica: Bruce Dickinson – voce, pianoforte, Dave Murray – chitarra, Adrian Smith – chitarra, Steve Harris – basso, Nicko McBrain – batteria e Janick Gers – chitarra dal 1990, dall'epoca di No Prayer for the Dying, elemento preziosissimo per l'abilità, la tecnica ed il tocco blues che sottende l'anima del fantastico e travolgente heavy metal, l'immortale rock'n'roll.

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