04-07-2023 ore 17:47 | Rubriche - Camisano
di Denise Nosotti

Gualtieri: ‘il Parkinson non ferma la voglia di vivere’. L'atleta cremasco in bici a Barcellona

Lo sport è una delle cure migliori per combattere una malattia degenerativa come il Parkinson. Questo non significa che vada sostituita ai farmaci tradizionali. Certamente aiuta. Ne è la prova l’esperienza di Angelo Gualtieri di Camisano. Da venerdì 24 giugno a domenica 2 luglio ha pedalato da Ventimiglia a Barcellona per testimoniare come la malattia non possa fermare chi è determinato ad inseguire un obiettivo di felicità e di bene comune. Al termine di questa bella avventura, realizzata grazie al gruppo ‘Parkinson e Sport’ e con l’appoggio dell’associazione ‘la tartaruga’ di Crema, Gualtieri ci racconta la sua esperienza. “È stato molto emozionante. Il messaggio è che lo sport, oltre ad una cura farmacologica adeguata, aiuta sia fisicamente che psicologicamente. Non è mai facile quando la malattia viene diagnosticata. Va comunque contrastata per quanto possibile”. 

 

Il percorso nel gruppo

“La diagnosi di Parkinson - prosegue Gualtieri - spesso fa sprofondare in apatia e depressione. Sono sentimenti che vanno affrontati subito mettendosi in gioco, con la consapevolezza che la malattia, seppur degenerativa, non è la fine. Da qui il mio ingresso, nel 2020 con il gruppo ‘‘Parkinson e Sport’ attivo dal 2019 e presieduto da Stefano Ghidotti. il mio primo ‘viaggio’ in bicicletta è stato nel 2021 con la Torino - Venezia. Nel 2022 ho invece affrontato il percorso dal gran san Bernardo a Pavia. Sono tutte esperienze edificanti. Quest’anno invece abbiamo percorso 870 chilometri in nove giorni e siamo approdati a Barcellona, un giorno prima dell’inizio del ‘congresso internazionale del Parkinson’, in programma da lunedì 3 luglio”.

 

In bici a Barcellona

Nell’impresa, Gualtieri non era solo. Il team era composto da dieci italiani, due olandesi, Samantha atleta croata, due care giver, quattro mezzi con relativi quattro autisti e un operatore. Il tragitto, seppur emozionante, non è stato sempre facile. In alcuni momenti la fatica, il caldo e il vento si sono fatti sentire. Una volta arrivati a Barcellona, il gruppo è stato accolto calorosamente dagli organizzatori del congresso e anche dai media locali. L’operatore italiano ha infatti girato un video per testimoniare l’evento. I partecipanti hanno voluto evidenziare: “la malattia non è la fine. La vita continua grazie anche allo sport e alle relazioni che si intrecciano grazie ad esso”. Nel gruppo infatti ci sono persone che praticano trekking, nuoto. Lo stesso Gualtieri ha fatto anche triathlon. Alcune ragazze hanno scritto un libro: ‘a spasso con mister P’. Angelo Gualtieri inoltre fa parte dell’associazione ‘la tartaruga’ grazie all’incontro con Anna Laura Maurin.

 

I sintomi della patologia

Angelo Gualtieri ricorda quando sono comparsi i primi sintomi della malattia. “Avevo 40 anni e soffrivo di disturbi del sonno. Col tempo mi sono accorto di rallentamenti nei gesti e nei movimenti. La diagnosi vera e propria l’ho avuta a 49 anni. Ho iniziato a faticare a scrivere e a parlare. Con il Parkinson si attraversano momenti di sconforto e depressione dovuti all’abbassamento dei livelli di dopamina che si alzano, per esempio, quando si fa sport. Il mio consiglio è di contattare subito il medico in caso di sintomi sospetti”.