03-12-2021 ore 20:29 | Rubriche - Costume e società
di Gloria Giavaldi

Banca del tempo, presto a Crema: 'miriamo ad un'economia rispettosa delle persone'

L'unità di misura è il tempo. L'obiettivo è mettere in circolo competenze e saperi per attivare comunità e generare fiducia. Così si crea “un'economia circolare etica, rispettosa delle persone” che non mira alla massimizzazione del profitto, ma al benessere delle relazioni, delle comunità. E' questo il segreto della Banca del tempo, un'associazione che mira a “valorizzare le competenze di tutti”. La realtà è stata presentata da Flavio Passerini presidente della rete regionale di Banca del tempo durante la prima giornata del Festival dei diritti in salsa cremasca presso la scuola secondaria di primo grado di Ombriano. Così, ad esempio c'è chi è bravo a tagliare l'erba e chi a fare la spesa. Il primo, coltivando la sua passione, farà risparmiare tempo al secondo, che potrà impiegarlo per fare la spesa anche a vantaggio di un terzo. Il tempo, dunque, non è tiranno. È risorsa, è alleato. “Insieme alla diversità: è molto utile. Per completarsi, per mettere a disposizione competenze eterogenee ed aiutare gli altri”. Si tratta di un cambiamento netto di prospettiva in un sistema in cui tutto è misurato dal denaro, dalla qualità e dalla quantità delle prestazioni. “Noi così diamo valore al tempo, ai legami, alle relazioni”.

 

Una banca del tempo a Crema

Oggi a Crema non esiste una banca del tempo. Esiste a Cremona, ad esempio. “Per crearla – spiega Passerini – serve tanta buona volontà unita al desiderio di fare rete”. Una banca del tempo non si può fare da soli “richiede una stretta collaborazione tra Comune, terzo settore, scuole. Le persone devono mettersi in gioco e coltivare fiducia. Tessere legami per generare reti e spendere il tempo nel miglior modo possibile per ciascun componente”. A Crema oggi una banca del tempo non c'è, ma ci sarà a breve. “ E' nostra intenzione crearla” spiega il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo Crema Due Pietro Bacecchi “La nostra è una scuola a vocazione sociale. Oltre all'apprendimento classico e curricolare cerchiamo di dare vita ad una realtà di relazione. Attenta alle persone, alla loro individualità, ma anche all'esigenza sempre più viva di far rete con il territorio. In orario extrascolastico con le attività del Civic center coordinato da Roberta Ricci ci rivolgiamo ad un pubblico anche adulto. Cerchiamo di creare un polo inclusivo, capace e desideroso di accogliere ogni peculiarità”.

 

Costruire insieme il futuro

“In questa cornice si fa spazio l'idea di creare una banca del tempo per dare vita ad un sistema di economia circolare etico e rispettoso”. Basato sulla collaborazione tra persone all'interno di una comunità. “E' un modo – interviene Marisa De Santis della banca del tempo di Lodi - per attivare comunità e valorizzare tutte le persone”. Agli stessi principi si ispirano le esperienze di microcredito sostenute in Uganda dal Centro missionario diocesano di Crema, illustrate nel dettaglio da Enrico Fantoni. Mostrano come dove non si arriva da soli sia possibile arrivare insieme. Per costruire il progresso, che fa necessariamente rima con rispetto. Questo è il risveglio delle relazioni. Meglio, è la speranza di un domani che sappia accogliere la differenza e valorizzarla come risorsa.