03-09-2022 ore 10:32 | Rubriche - Costume e società
di Andrea Galvani

Carlo Alberto Dalla Chiesa, oggi il quarantesimo anniversario dell’attentato mafioso a Palermo

Oggi è il quarantesimo anniversario dell’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, vittima con la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo di un attentato mafioso il 3 settembre 1982 a Palermo. Dalla Chiesa, classe 1920, nato a Saluzzo, fondò il Nucleo Speciale Antiterrorismo, fu vice comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri e prefetto di Palermo. Lasciata l'Arma e nei 100 giorni che trascorse a Palermo, venne velocemente isolato e delegittimato, fino all'estremo sacrificio. Alle 21.15 del 3 settembre 1982, la A112 bianca guidata dalla moglie fu affiancata in via Isidoro Carini da una Bmw, dalla quale partirono alcune raffiche di Kalashnikov che non lasciarono scampo alla coppia, poi sfigurata dai sicari in segno di estremo disprezzo, "come volessero cancellarne non solo l'esistenza ma anche la memoria".

La contestazione e le sentenze
Anche l’agente Domenico Russo, che scortava l'auto del prefetto, venne affiancato una motocicletta e raggiunto da una raffica di mitra. Gravemente ferito morì dopo giorni di coma. I vertici politici della regione e del governo vennero ferocemente contestati dai palermitani. Per l'omicidio del generale Dalla Chiesa, di Emanuela Setti Carraro e di Domenico Russo sono stati condannati all'ergastolo come mandanti i vertici di Cosa Nostra: i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci. Nel 2002 sono stati condannati in primo grado, quali esecutori materiali dell'attentato, Vincenzo Galatolo e Antonino Madonia entrambi all'ergastolo, Francesco Paolo Anzelmo e Calogero Ganci a 14 anni di reclusione ciascuno.

Le inconfessabili ragioni
Interessante la riflessione della Corte d'Assise di Palermo il 22 marzo 2002 in merito al movente dell’omicidio: “… ovvero se dietro a tale motivazione ufficiale vi fossero altre inconfessabili ragioni”. Il documento è consultabile in allegato.

2349