03-07-2018 ore 19:44 | Rubriche - Musica
di Emanuele Pasquini

Festival Acquedotte di Cremona. La musica dei Simple Minds incanta la città del violino

Non poteva iniziare meglio di così il Festival Acquedotte di Cremona, organizzato con la collaborazione della mantovana Inside Out Agency. Ieri, in una calda serata d'estate, oltre 2 mila persone hanno accolto in piazza del Comune quello che viene considerato il gruppo di riferimento della new wave anni 80, i Simple Minds. Iniziato con un quarto d'ora di anticipo, il gruppo scozzese ha dato il via al tour italiano che li vedrà stasera a Roma, domani a Macerata, il giorno seguente a Marostica, il 10 a Udine per poi chiudere a Genova mercoledì 11 luglio.

 

Il concerto
In apertura The signal and the noise, brano contenuto nel nuovo album Walk between worlds, ad indicare la nuova direzione elettronica che il gruppo ha intrapreso dal 2014 con l'album precedente, Big Music. Sul palco uno scatenato Jim Kerr, che con il suo carisma rende partecipe il pubblico tanto da farlo sembrare quasi il vicino di casa che salutiamo tutti i giorni. “Per noi – commenta dal palco il cantante – il nuovo album è importante e bello”, e per sottolinearlo vengono eseguite in scaletta Sense of discovery, Summer e Walk between worlds.

 

Gli anni della new wave e del pop
Ma non sono mancati brani che li hanno resi celebri in tutto il mondo – 60 milioni di dischi venduti in 40 anni di carriera – negli anni 80 e 90: Waterfront, Love song, Someone Somewhere (in Summertime), Once upon a time, Mandela day, She's a river. Il tutto accompagnato dagli assoli dello storico chitarrista e fondatore del gruppo, Charlie Burchill, dal basso di Ged Grimes, dalla voce solista di Sarah Brown, e dalle tastiere di Catherine Anne Davies che ha deliziato il pubblico con la versione solista di Dolphin. Novità di quest'anno la mancanza del batterista Mel Gaynor, sostituito dalla bravissima Cherisse Osei (nell'immagine a lato).

 

Santifica te stesso
A concludere il concerto quelli che sono i cavalli di battaglia del gruppo. Da Don't you (forget about me) ad Alive & Kicking per concludere con Sanctify Yourself, una sorta di benedizione nei confronti della società odierna: "È questa l'epoca del tuono e della rabbia? Riesci a sentire il terreno muoversi intorno ai tuoi piedi? Se fai un passo avanti, esso ti condurrà a un altro". Oltre 100 minuti di buona musica per una scaletta di 18 brani che mostrano come le “Menti semplici” di Glasgow siano sempre sulla cresta dell'onda.

1997