03-02-2021 ore 18:35 | Rubriche - Costume e società
di Gloria Giavaldi

'Semi di luce', sorgerà a Vailate la scuola ad ispirazione steineriana che coltiva l'unicità

“Il gioco è una cosa seria”. L'ambiente è vuoto, i muri sono appena stati dipinti dalla mano esperta di Valeria Pozzi. La sede è ancora anonima, ma i disegni ed i colori non mancano. C'è l'essenziale per raccontare l'inizio di un'avventura che mira alla felicità dei più piccoli. Semi di luce, la scuola ad ispirazione steineriana proposta dall'associazione Bucaneve si prepara ad aprire i battenti a Vailate dal prossimo settembre con il progetto educativo rivolto a bimbi dai 3 ai 6 anni e agli alunni della prima elementare. “L'iniziativa – spiega la presidente Sara Ditomaso – è ad oggi attiva a Monte Cremasco, ma siamo in fase di rinascita in questo incantevole borgo”. Negli ambienti ampi si avverte calore. C'è la cucina, il bagno, una stanza dalla forma tonda che “dona positività” e gli spazi dedicati alle attività didattiche. Lì, a terra, si trova un trenino di legno. Poco più in là, il primo banco, “costruito artigianalmente da un genitore”.

 

Bambini: 'esseri unici'

“L'idea – spiega – è nata dal desiderio condiviso con altre famiglie di offrire ai nostri figli un cammino educativo alternativo”. Riprendendo l'insegnamento di Rudolf Steiner, l'impostazione pedagogica concepisce il bambino come “essere unico, irripetibile e dotato di talenti che devono essere scovati attraverso l'esperienza”. La maestra è una guida, “non sgrida, non impone”, resta accanto ai piccoli “cantando e dimostrandosi un esempio moralmente valido”. Evita intromissioni “nel loro mondo incantato”, nutre rispetto per loro, “ritenendoli esseri spiritualmente superiori, puliti, privi di condizionamenti”. In tal senso è fondamentale “l'autoeducazione dell'insegnante affinché doni serenità, fiducia e amore”.

 

'Fare per essere'

È assente qualunque criterio di valutazione. “I bambini non vengono valutati. La motivazione a fare e scoprire non viene data dal giudizio. Si lavora sulla volontà. Il processo di apprendimento parte dall'esperienza per formulare il concetto”. Le giornate dei piccoli passano tra attività, sorrisi, canzoni, filastrocche, fiabe e nuove scoperte. Le foto ne raccontano i dettagli. Una bambina tiene tra le mani una pagnotta. “Il lunedì è dedicato al laboratorio del pane. I bambini lo capiscono quando la maestra canta. Piano piano interrompono naturalmente la loro attività, raggiungono il loro posto ed insieme impastano il pane, che portano a casa, al termine della giornata per condividerlo con la famiglia”. Il ritmo della settimana è scandito da diverse proposte, realizzate con materiali naturali, che perseguono differenti scopi pedagogici. Si passa dal laboratorio di tessitura a quello di manipolazione della cera d'api fino a quello artistico o alle gite in fattoria. “Il contatto con la natura è fondamentale”.

 

Per mano alle emozioni

In prima elementare si impara l'alfabeto. Lo si fa con le storie, “per mano alle emozioni”. Il processo di apprendimento è basato su una sequenza ritmica che si svolge su due o tre giorni. Così ogni lettera è una storia. Ogni storia un'emozione ed un ricordo indelebile. Viene poi il tempo del disegno, della scrittura, del calcolo. E ancora: della lingua straniera, della musica, della pittura, senza tralasciare il movimento, il gioco libero ed il contatto con la natura. Il progetto educativo ha come scopo primario l'educazione alla socialità: “si gettano le basi per le buone abitudini, si insegnano la cura e il rispetto per le cose, per le persone e per le attività vissute in classe, si riscoprono i veri valori della vita, troppo spesso messi da parte”.

 

Comunità educante

Non lo si può fare da soli. Lo si deve fare insieme. “La nostra è una comunità educante. È fatta di persone che guardano insieme nella stessa direzione e si prodigano mettendo a disposizione i propri talenti”. In questo contesto “ogni famiglia è importante e contribuisce come può alla vita della nostra comunità. Miriamo a far sentire ciascuno di loro parte del progetto educativo con i bambini al centro”. È scesa la sera. La porta sta per chiudersi. Temporaneamente. É pronta a spalancarsi ai sorrisi, alla creatività, alla fantasia. Alla vita. “Siamo molto contenti che a settembre parta questa nuova avventura” spiega il vicesindaco di Vailate Pierangelo Cofferati che in questi giorni ha incontrato la vicepresidente dell'associazione. “Abbiamo respirato tanta buona volontà – ha detto – auguriamo il meglio a questa iniziativa e attendiamo di vedere all'opera questa associazione”. Ha ragione, la volontà si respira, al pari dell'amore: “senza quello non si può far nulla”.

4162