02-06-2023 ore 19:12 | Rubriche - Medicina e salute
di Claudia Cerioli

Asst Crema, lavoro in rete e formazione per combattere le dipendenze dalla giovane età

“Abbiamo trovato un contesto motivato, entusiasta, ricettivo e soprattutto proattivo. Questo ci fa dire che gli elementi trasmessi in tema di assertività, pensiero critico, comunicazione, rispetto dell’altro e mediazione dei conflitti, troveranno terreno fertile e potranno rappresentare un buon punto di partenza per il sorgere di nuove e condivise progettualità”. Così la psicologa Valentina Calderara e l’educatore professionale Pierluigi Parmigiani del Serd (servizio dipendenze) di Asst Crema al termine dell’innovativo progetto formativo per sportivi, allenatori ed educatori della U.s. Pianenghese, finalizzato alla prevenzione delle dipendenze. Inserito nel programma di promozione di stili di vita favorevoli e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali è stato realizzato in collaborazione con Ats della Val Padana. “È stata un’esperienza importante – dicono dalla società sportiva il dirigente Christian Saronni e l’allenatore Federico Bonetti – un primo step per acquisire maggiore consapevolezza rispetto a certe problematiche e poter quindi, eventualmente, essere in grado di intercettare situazioni complesse. Sappiamo che spesso l’allenatore viene visto dai giovani come un punto di riferimento e può, in alcune situazioni, fungere da antenna. Ecco perché abbiamo voluto attivare questo primo modulo formativo, ben consapevoli di quanto lo sport sia altro, oltre la competizione. Abbiamo la responsabilità di guidare i nostri giovani e vogliamo farlo al meglio”.

 

‘Lavorare in rete’

Gli incontri, realizzati presso il centro sportivo di Pianengo, hanno avuto “un taglio laboratoriale, per consentire ai partecipanti di esprimersi. Per prevenire del resto – chiarisce Parmigiani – serve lavorare in rete. Lavorare insieme”. Quanto appreso ha già trovato applicazione nell’ambito di laboratori multidisciplinari per bambini delle elementari. “L’U.s. Pianenghese – hanno spiegato i dirigenti – non è solo sport, non è solo una realtà sportiva di 500 tesserati di cui 150 bambini, ma vuole coltivare la possibilità di stare insieme anche dopo scuola per aiutare i piccoli a crescere in un clima educativo. Per questo vengono previste attività diverse da quelle strettamente sportive”. Plauso alla progettualità anche dal sindaco di Pianengo Roberto Barbaglio, per il quale “questo bel progetto attuato grazie alle competenze degli esperti del Serd di Crema si pone in linea con le progettualità da sempre proposte dalla società sportiva, attenta alla crescita dei più giovani, secondo buoni valori di cui lo sport si fa portatore”. Oggi, mercoledì 31 maggio, ricordiamo, è la giornata contro il tabacco, altra dipendenza molto diffiusa.

 

Incontri con gli adolescenti

Educatori e allenatori potranno confrontarsi anche con alcuni adolescenti sul tema nel mese di giugno. Successivamente, l’attività entrerà nel vivo con la nuova stagione sportiva: “verranno formati dirigenti e tutti i mister della Pianenghese”. Per la psicologa Valentina Calderara: “è bello vedere come in questo ambiente i valori dell’allenamento, della fatica, dell’impegno e del merito, unito alla capacità di tollerare i fallimenti, vengano trasmessi in un clima di confronto e di partecipazione attiva per rendere tutti protagonisti e consapevoli delle proprie decisioni. Alla fine anche questo modulo formativo non ha fatto altro che formare nuova consapevolezza in tema di prevenzione e promozione della salute”. “L’Ats della Val Padana – dichiara Laura Rubagotti, dirigente della struttura Promozione della salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali - promuove l’ingaggio di tutti gli stakeholder, in un’ottica di trasversalità, per costruire alleanze virtuose con il terzo settore ed implementare la formazione di allenatori ed educatori, nella convinzione che lo sport sia uno strumento efficace di prevenzione e contrasto di tutte le dipendenze - incluso il gioco d’azzardo patologico - ma anche una strategia “comunicativa” per favorire il dialogo con le nuove generazioni”.

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