02-03-2021 ore 17:25 | Rubriche - Costume e società
di Gloria Giavaldi

Flavia Capelletti: 'con il Filo volo alto, in tutti i luoghi del mondo sulle ali della solidarietà'

Bottoni, cartapesta, colla. Al centro diurno il Sole di Crema c'è tutto l'occorrente per creare. Seduti attorno al tavolo, tanti artisti con disabilità la attendono. “Oggi decoriamo oggetti realizzati con ritagli di giornale arrotolati”. Flavia Capelletti sorride. “Nel periodo di chiusura mi è mancato tutto questo”. Taglia o strappa, incolla e ammira il risultato. I movimenti sembrano meccanici. Fino a quando lo sguardo si sposta sui sorrisi dei ragazzi. Sono celati dalla mascherina, ma bastano gli occhi. “L'arte è per tutti, non serve parlare”. In silenzio le mani danno vita alla meraviglia. “Presto questi oggetti potranno essere usati come sottobicchieri, centrotavola o come addobbi per gli ambienti di vita quotidiana. Cerco di valorizzare le capacità di ciascuno per offrire sempre nuove opportunità”. Alle persone. E alle cose. “Uso materiale di riciclo e creo”. Così dona nuova vita.

 

Il filo creativo di Flavia

Da tredici anni tesse un Filo di solidarietà che valica confini. “L'associazione con sede a Vailate è sorta nel 2008. Ha l'obiettivo di aiutare le persone”. Tutte. Indistintamente. “Sono nata con una tetraparesi spastica. Nonostante questo, ho sempre pensato di poter essere utile agli altri”. La scelta di aiutare persone con disabilità, famiglie in difficoltà economica, bambini in orfanotrofio è portatrice di un messaggio chiaro: la disabilità non rende inutili. “L'integrazione passa necessariamente dalla possibilità di fare. Non a caso, quando erano consentiti, portavo le opere dei ragazzi con disabilità ai mercatini solidali. Era un modo per portare la loro arte fuori dal centro. In giro per il mondo”.

 

Solidarietà oltreconfine

Dalla borsa estrae un calendario. “Racconta l'anno che abbiamo vissuto con le immagini. Non ci sono parole: la pandemia le ha portate via”. Resta il silenzio, per mano ai gesti solidali. “Con il lockdown ho dovuto ripensare tutte le attività, ma non il senso di ciò che faccio: ho sempre voluto aiutare gli altri e continuerò a farlo”. In breve tempo, “in collaborazione con Jennifer Patrini ho realizzato un'asta quadri. Artisti locali e non mi hanno donato le loro opere. Il ricavato dell'iniziativa è stato devoluto alla casa di riposo Ospedale dei poveri di Pandino e alla Fondazione benefattori cremaschi di Crema”. Poi le magliette bianche e nere con le ali arcobaleno, capaci di superare confini. E di unire, nonostante la distanza. “Distribuite in tutta Italia, ci hanno consentito di aiutare trentacinque famiglie indigenti in Lombardia, bambini brasiliani e siriani”. In collaborazione con l'associazione Insieme si può fare Flavia ha partecipato al progetto pane per donare generi alimentari ai campi profughi in Siria. Il momento della consegna è ritratto in uno scatto: un gruppo di bambini tiene il pane tra le mani. Lo abbraccia. Come si fa con le cose importanti, quelle che non si possono lasciar andare. Con le ali Flavia ha raggiunto anche l'America latina. “Il ricavato di questa iniziativa ci ha consentito di sostenere progetti in Brasile e a Perugia in collaborazione con l'associazione Life to live”.

 

La forza della fragilità

“Il virus ci ha insegnato che non esistono confini. É arrivato dappertutto e ha colpito ciascuno di noi.  Ci ha fatto riscoprire le fragilità”. Prova a trovare il lato positivo di una situazione che ha affrontato in solitudine. “Vivo da sola, sono fidanzata con la vita. Questo periodo è stato davvero difficile anche perché il Covid ha colpito pure la mia famiglia. È stato bello fino ad ora riuscire a realizzare alcuni progetti, ma spero di poter tornare presto in presenza. Mi manca non poter avvertire le richieste di bisogno da uno sguardo e la felicità di un dono da un sorriso. Mi mancano il contatto con le persone e la bellezza di coltivare legami”. Ha cercato di soddisfare diverse richieste, provenienti da più parti. “Abbiamo ricevuto molte richieste di vestiario per bimbi piccoli. La vita corre, nonostante la chiusura: i bambini che crescono me lo ricordano ogni giorno”.

 

L'amore nei piccoli gesti

La distanza imposta non può “cancellare ciò che siamo. Siamo fatti di sentimenti, ciò che abbiamo dentro non ce lo possono portare via”. È un patrimonio di passioni condivise che resiste. “Conduco il laboratorio creativo al Sole da circa 10 anni. Qui ormai, ogni volta che varco quella porta trovo degli amici con cui dare libero sfogo alla fantasia”. Una scatola contiene gli ornamenti: “abbiamo scelto di attaccare il cuore”. L'amore per il prossimo si racconta anche così. Dalle cose semplici, fino alle alte onorificenze. Cavaliere dell'ordine al merito della Repubblica italiana, Flavia ama stare all'angolo con chi ha bisogno di lei. Il suo impegno era stato di recente celebrato da una targa, affissa sulla porta di casa. “Era stata posizionata a mia insaputa mercoledì scorso, venerdì qualcuno ha ben pensato di levarla e gettarla in mezzo alla strada. Ho deciso di non sporgere denuncia perché non ho tempo da dedicare a chi compie questi gesti. Preferisco dedicarmi a chi chiede attenzione in silenzio, con gli occhi che brillano ed il cuore pronto a gioire per le piccole cose”. Il centrotavola è finito, il cuore spicca. L'amore si coltiva anche con l'arte.

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