01-08-2021 ore 20:23 | Rubriche - Medicina e salute
di Gloria Giavaldi

Problematiche di coppia e giovani fragilità: 'al consultorio ci prendiamo cura dei legami'

“Alle famiglie che non presentavano problematiche pregresse la vicinanza forzata imposta dalla pandemia ha consentito di fortificare i legami. Di condividere scelte funzionali all'educazione dei figli. Le relazioni solide hanno resistito, creando sempre nuove occasioni di confronto. Il tempo vissuto si è riempito di qualità”. Di pranzi preparati insieme, giochi vissuti e domeniche trascorse in un abbraccio: “i rapporti che si sono maggiormente intensificati sono quelli con i più piccoli. A loro non serviva molto altro, se non il tempo con mamma e papà”. Per le psicologhe del consultorio di Asst Crema Maria Damiana Barbieri e Anna Giotta “la situazione è esplosa dove erano già presenti delle fragilità”.

 

Giovani fragilità

Le richieste da parte degli adolescenti sono aumentate del 30 per cento. “Si tratta di persone con qualche difficoltà, superabile con un supporto psicologico strutturato. Per lo più di ragazzi di 16- 17 anni che si sono trovati, ad un passo dalla maggior età, “a dover affrontare un periodo di vicinanza forzata”. L'imposizione “di vivere in uno spazio in cui spesso mancava la riservatezza” ha scatenato un senso di noia, ansia, tensioni, depressione, cui spesso si sono aggiunti i litigi familiari. “ In questo quadro è da collocare lo stato di malessere che ha colpito i giovani e che talvolta li ha resi protagonisti di episodi di cutting (l'autolesionismo ndr)”. Tra le difficoltà manifestate anche i disturbi alimentari e del sonno”.

 

Problematiche di coppia

Sono esplose anche le problematiche di coppia. “Le coppie in fase di separazione hanno perso punti di riferimento importanti, questo ha generato un incremento di litigiosità tra i partner”. Pure le donne maltrattate sono aumentate: “ciò che mi ha colpito – spiega l'educatrice Laura De Poli – è stato il loro coraggio di denunciare. Forse la vicinanza forzata le ha rese più consapevoli. Forse hanno avvertito il dolore ancora più forte. Ché, se c'è una cosa che questo Covid ha insegnato, è il valore e la potenza del dolore. Ora si avverte. O almeno io lo sento, ecco perché nel mio lavoro d'accoglienza cerco di essere sempre empatica, lontana da ogni giudizio, le donne lo meritano”. Impegnata, con le psicologhe, all'interno della Rete contatto per la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere, Laura ha fatto dell'ascolto il suo cavallo di battaglia, “è la mia ricetta”, consente di capire, prima di parlare.

 

Supporto

Il servizio di psicologia viene coinvolto“nei casi di escussione del minore. Nel periodo post pandemico abbiamo registrato un incremento di richieste da parte delle forze dell'ordine in tal senso, a supporto di minori testimoni di violenza domenica in casi di separazioni molto conflittuali”. Collaudata anche la collaborazione con il servizio di tutela minori di Comunità sociale cremasca. “A noi viene rivolta una richiesta di secondo livello: interveniamo per valutazioni psicologiche in caso di maltrattamento grave, abuso, inadeguatezza genitoriale e separazioni altamente conflittuali”.

 

Ripartire

Trattano la fragilità con delicatezza, la accolgono tra le mani. Rimettono insieme i pezzi. “Anche quando la situazione è davvero esplosa. Penso – continua Giotta – alla situazione vissuta dalle donne nelle comunità mamma- bambino, chiuse durante l'emergenza sanitaria in uno spazio condiviso, con diverse problematiche da risolvere”. Lì spesso “si tocca il fondo, ma con il supporto giusto si può ripartire. Ho sempre cercato dove possibile di realizzare colloqui di persona. Guardarsi in faccia è un'altra cosa”. Si può dire tutto senza aprire bocca. A volte il dolore tace, ma si spiega. “La situazione di lutto alla quale siamo stati esposti ha palesato richieste urgenti anche da parte di donne over 65, dopo la perdita del marito”. Un modo per dire che la fragilità ci riguarda da vicino. “E' parte di noi”. Di tutti noi.

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