01-07-2021 ore 20:35 | Rubriche - Medicina e salute
di Gloria Giavaldi

Asst. L'oncologia celebra dieci anni di cura insieme: 'umanità e scienza per fare il bene'

“Non vogliamo cambiare la realtà, ma prenderci cura delle persone, adoperandoci affinché il fardello della malattia diventi più leggero tanto per i pazienti, quanto per i familiari”. In occasione del decimo anno di attività dell'oncologia, l'evento organizzato dall'ospedale Maggiore di Crema in sala Polenghi questa mattina, è per il primario Maurizio Grassi l'occasione per fare il punto. “Sin dall'inizio ci siamo spesi per far maturare all'interno del reparto un'attenzione spiccata alla relazione: siamo persone addette ad una professione di aiuto, che è, prima di tutto ricca di umanità”. La storia del reparto è fatta di incontri, uomini e donne diversi per specializzazione e competenza che lavorano per il benessere. “L'oncologia oggi esiste grazie all'apporto di tutti: medici, infermieri, amministrativi e, soprattutto, volontari, risorse preziose che donano il loro tempo offrendo un servizio ai malati. Anche il territorio ha fatto la sua parte: in questo tempo non ci siamo sentiti soli. Ora, però, abbiamo ancora bisogno del vostro aiuto, non abbandonateci”.

 

Punto di riferimento

L'Asst di Crema offre una presa in carico completa: dallo screening, alla diagnosi precoce, passando per terapie di vario tipo, fino al supporto psicologico e alla tutela dei diritti. “Per la verità, a Crema concretamente manca la radioterapia – continua Grassi – ma è come se ci fosse grazie al prezioso apporto dell'associazione degli ex dipendenti dell'ospedale che offre un servizio di trasporto 365 giorni l'anno e ad una collaborazione con l'ospedale di Cremona. “Noi ci siamo e ci saremo sempre” commenta Pietro Carioni, presidente dell'associazione. L'azienda fa parte della rete oncologica ed ematologica lombarda ed è centro di riferimento regionale per la trombocitopenia autoimmune, l'emocromatosi e la mielofibrosi.

 

Il futuro

È un punto di riferimento per i pazienti. Intende offrire cure e supporto anche puntando all'innovazione: “elaboreremo da settembre un progetto di oncologia domiciliare, per portare un po' di cure oncologiche anche a casa dei pazienti”. Il reparto, peraltro, mira alla digitalizzazione. “Stiamo attendendo la cartella informatizzata, anche se per noi la tecnologia non può prescindere dalla comprensione umana della sofferenza ”. La nuova frontiera sta nell'oncologia di precisione, finalizzata alla somministrazione di terapie mirate.

 

'L'ospedale è un luogo sicuro'

Dopo la battuta d'arresto subita in periodo pandemico da aprile 2021 l'attività è tornata a pieno regime, tanto sul versante dello screening, quanto sul versante della cura. “A livello nazionale – spiega il direttore generale Germano Pellegata – nel 2020 si è registrata una riduzione degli interventi del 18 per cento e delle terapie del 13 per cento”. La diminuzione si è registrata anche nelle attività di screening. Basti pensare che a Crema per le attività di prevenzione di tumore alla mammella nel 2020 rispetto al 2019 si sono svolte 163 ecografie in meno e 4647 mammografie in meno. Per la prevenzione del tumore del colon-retto la differenza per gli istologici ammonta a 292 e per le colonscopie a 149. Per la prevenzione del tumore del collo dell'utero la differenza ammonta a 1364 per l'esame citologico e 1379 per il prelievo citologico. “I primi dati del 2021, tuttavia, sono incoraggianti” spiega Pellegata. Ora le attività di screening devono riprendere: “l'ospedale è un luogo sicuro, bisogna aderire alle campagne di prevenzione senza alcun timore”.

 

Ripartire migliori

“Dobbiamo tornare meglio di prima” sembra rispondere Gianni Risari, presidente dell'associazione Rubino, “affinché le cure oncologiche non subiscano alcuna interruzione. Non è accettabile. Le persone con fragilità sono quelle che in questo periodo pandemico hanno avuto la peggio. Bisogna lavorare affinché ciò che è accaduto non accada mai più. Detto questo, la nostra associazione continuerà a donare sostegno concreto al reparto, educando le giovani generazioni allo stesso impegno”. Medesimo aiuto lo donano altre associazioni: Ail, Aipamm, Belli come il sole, Donna sempre, ex dipendenti, Gomitolo rosa, Lega tumori, Mitica, Patronato Inca, Rubino, Società pescatori dilettanti Angelo Bruni 1937.

 

La forza del bene

È la forza di un territorio che non si ferma, che, per dirla con le parole della psiconcologa Susanna Piloni “comunica con l'ospedale e lo fa da sempre”. Sulla stessa linea d'onda il vescovo Daniele Gianotti, che ha posto l'accento “sull'importanza della relazione e dell'umanità, accanto alle competenze tecniche, in un periodo delicato come quello della malattia oncologica”. Momento che, comunque, “fa parte della vita”. “Qui il paziente può contare su risorse di vario genere, che non trascurano mai l'aspetto umano”. Per l'assessore al bilancio del Comune di Crema, Cinzia Fontana “siamo qui per celebrare un traguardo importante che racconta un esempio di buona sanità, fatto di competenza medico – scientifica unita al desiderio di esserci, alla vicinanza, alla prossimità”. Lodevole per l'assessore anche “l'integrazione con il mondo del terzo settore, che rende tanto ricco il nostro territorio”.

 

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