01-06-2019 ore 16:41 | Rubriche - Medicina e salute
di Andrea Aiolfi

Crema. Progetto cuore aperto, Pobic porta la cardiochirurgia pediatrica in Nigeria

Si è concluso ieri sera al Campo di Marte, il ciclo di incontri Una sola famiglia, quella umana organizzato dall’assessorato per Civismo e coesione sociale e dall’assessorato alla Cultura, introduzione alla Festa dei Popoli in programma per il 16 giugno al Campo di Marte. Protagonista della serata la ong Pobic (Progetti e Opere di Beneficenza per interventi in Cardiopatie) rappresentata dal presidente Paolo Novellini e Festus Adedayo, mediatore culturale e responsabile dell’organizzazione dei viaggi in Nigeria.

 

Chirurgia pediatrica

“Non vogliamo fare la teoria dell’intercultura e della diversità ma raccontare storie concrete” ha esordito il vicesindaco Michele Gennuso. Ha introdotto la serata Franco Bordo, politico cremasco volontario dell’associazione per quanto riguarda l’organizzazione logistica dei viaggi, gli spostamenti di medici e dei pazienti. L’incontro si è concluso con una dimostrazione di danze tradizionali nigeriane a cura del Wazobia cultural group. Pobic nasce a Brescia, per volere di un gruppo di professionisti desiderosi di mettersi in gioco e fare qualcosa di buono per gli altri. Negli anni, sono stati avviati progetti in Ucraina, Moldavia, Uganda e Nigeria. Il progetto Cuore Aperto prevede interventi di cardiochirurgia pediatrica svolti da una equipe medica di volontari, in uno Stato dove la sanità è completamente privata, lo stipendio medio mensile è di 22 dollari e un intervento di questo tipo ne costa circa 5000. Non solo operazioni, viene anche fatta formazione per medici e infermieri del posto, sull’uso dei macchinari e le tecniche di operazione.

 

L’evoluzione del progetto

Inizialmente i bambini venivano tutti operati in Italia, grazie alle convenzioni con diversi ospedali tra cui il Gaslini di Genova, ora solo alcuni casi specifici vengono portati nel nostro paese. Grazie all’opera dell’organizzazione, in tre anni sono stati curati 53 bambini solo in Nigeria. Pobic con il tempo si è reso autorevole interlocutore delle istituzioni dei paesi ospitanti, come il governo nigeriano o il governo marocchino per poter lavorare in territori difficili da raggiungere e poco presidiate dalle ong. Pochi interventi ma di successo, con medici esperti. Questa la regola distintiva dell’organizzazione. “Non si provano operazioni per cui non si ha la preparazione o la strumentazione adatta”, spiega il presidente Novellini. Potrebbe sembrare una banalità, ma è in determinati contesti non lo è.

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