31-10-2019 ore 17:15 | Politica - Dalla provincia
di Andrea Galvani

'Dubbia legittimità'. Forza Italia chiede al Pd di posticipare le elezioni del 23 novembre

“Forza Italia ritiene che le elezioni provinciali del 23 novembre siano state convocate con modalità che probabilmente saranno dichiarate illegittime e chiede al Pd di posticipare la data delle elezioni successivamente alla pronuncia del giudice, attesa per metà dicembre. In caso contrario – spiega  il vice coordinatore provinciale Gabriele Gallina – non presenteremo candidati e non ci recheremo a votare in un contesto di dubbia legittimità e in presenza di ricorsi alla magistratura”.

 

La linea di Forza Italia

Nella serata di mercoledì 30 ottobre presso la sala civica di Acquanegra Cremonese si sono riuniti gli amministratori di Forza Italia di tutta la provincia di Cremona. All’ordine del giorno le prossime elezioni provinciali del 23 novembre. La linea di Forza Italia è condivisa da oltre una cinquantina di amministratori, di cui una ventina di sindaci e dai due consiglieri provinciali Alberto Sisti e Matteo Guerini Rocco. Gli Azzurri ricordano che “il ricorso presentato dalla Lega che pone il tema della legittimità degli atti posti in essere da Signoroni, tra cui l’atto di nomina del vicepresidente e di conseguenza l’atto di quest’ultimo di convocazione delle elezioni”.

 

Un clima di confusione

Gli esponenti di Forza Italia hanno stigmatizzato il comportamento del Partito democratico, ritenendo che abbia “continuato a mettere a rischio l’ente provinciale con atti che potrebbero essere dichiarati nulli e obbliga gli amministratori comunali di tutto il territorio provinciale a recarsi a votare il 23 novembre in un clima di confusione amministrativa, di dubbia legittimità e di possibile successivo annullamento della tornata e dell’esito elettorale”.

 

Politicamente responsabili

Qualora il Pd non assecondasse la richiesta di posticipare le elezioni, i dirigenti verrebbero ritenuti “politicamente responsabili non solo di tutti gli atti conseguenti all’eventuale annullamento delle elezioni e dei soldi pubblici spesi inutilmente, ma anche per aver rinunciato al ruolo politico che il partito di maggioranza relativa (il Pd governa Crema e Cremona) dovrebbe ricoprire in una simile situazione, distruggendo di fatto le buone relazioni politiche tra i vari comuni della provincia di Cremona”.

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