31-10-2018 ore 20:41 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Scorporo Stanga. Bonaldi sulle 'falsità della Lega', Calvi e i cremonesi del Pd

Il mancato scorporo dell'istituto Stanga lascia pesanti strascichi a livello territoriale. Ad aggravare la situazione la conferenza stampa della Lega nord (qui il dettaglio), che ha lanciato strali contro il presidente della Provincia Davide Viola, i sindaci di Crema – accusata di essere inadeguata – e di Rivolta d'Adda. Dal canto suo Fabio Calvi ha motivato a Cremaonline (qui il dettaglio) il motivo della sua astensione, ritenendo opportuno lavorare con calma ad una definizione complessiva dell'offerta formativa territoriale.

 

Aggressività e cialtroneria

Novità odierna è la dura replica del sindaco di Crema (in allegato la nota integrale). Stefania Bonaldi sostiene che la Lega abbia volutamente “falsato la sostanza dei fatti, che richiedono una risposta ferma, in tutte le sedi competenti, perché tollerare smottamenti così incredibili della politica significa rendersi complici della sua decadenza e ferire l’interesse dei cittadini; del resto nel dibattito politico ognuno porta ciò che possiede, fossero anche solo aggressività e cialtroneria”.

 

Innumerevoli problematiche

Per il sindaco di Crema sono tre le falsità espresse dalla Lega: essere stati promotori dell'emendamento per lo scorporo dello Stanga, aver raccolto le firme di tutti i consiglieri e che “la firma trasversale e coesa fosse per la Lega un valore” (i dettagli sono in allegato). “L’emendamento intendeva individuare un’ipotesi di dimensionamento dello Stanga senza interessare troppi istituti cremaschi o cremonesi, ipotesi su cui riuscire a fare convergere il maggior numero di adesioni. Proposta non conteneva alcunché di campanilistico, come qualche opinionista, che scambia il servizio dell’informazione con la catechesi quaresimale, aveva eccepito. Si tratta semplicemente della richiesta di un territorio, volta a ottenere la separazione di un istituto a scavalco, per ovviare ai disagi sul personale docente ed ATA, sugli alunni e sull’organizzazione scolastica nel suo complesso”.

 

Approccio solidale

Non sarebbe stata creata “una nuova dirigenza a Crema, perché le sezioni scorporate si sarebbero aggregate allo Sraffa-Marazzi per costruire un Polo agromeccanico e agroalimentare-turistico. Senza rinunciare alla autonomia scolastica dello Stanga cremonese, proponendo che ad esso fosse accorpata la sezione turistica dell’Einaudi, onde superare il “minimo richiesto” di 600 iscritti annui. In sostanza, si chiedeva a Cremona e al territorio Cremonese, in termini di reciprocità, di ricambiare quell’approccio solidale assunto negli anni scorsi, quando il Cremasco non ha avuto dubbi nel dividere il liceo artistico Munari di Crema per consentire che la sezione cremonese salvasse l’autonomia scolastica dello Stradivari (liuteria), o lasciando le sezioni del Marazzi di Crema al loro destino, al fine di accorpare, a Cremona, l’Apc col Torriani, onde tutelarne il corretto dimensionamento”.

 

Dialogo del territorio cremasco con il cremonese

Come temuto, “ancora una volta i rappresentanti cremonesi” hanno optato per l'aspetto campanilistico: “peccato che fra loro vi fossero ben 4 esponenti del Partito Democratico, il mio partito. Un fatto incontestabile, che certamente gli avversari fanno bene a rimarcare, perché pone in evidenza come il tema del dialogo del territorio cremasco con il cremonese non sia più procrastinabile. Scuola, sanità, risorse socio-sanitarie, persino conferimenti a Padania Acque delle reti Idriche, scontano pesi e misure diversi in funzione dei territori di cui si discute. La politica, tutta, deve prenderne atto, ma in primo luogo lo deve fare il mio partito. In modo non occasionale, ponendo a tema una volta per tutte la questione di questo dialogo e rapporto fra Territori. Il partito è provinciale, non cremonese, chi non intende questo elementare principio, è meglio si dedichi ad altro”.

 

L'incommentabile astensione di Calvi

La chiusura sull'astensione di Fabio Calvi, “firmatario dell’emendamento: direi che non ci sono parole se non quelle già rivolte all’interessato. I comportamenti di chi riveste cariche pubbliche si spiegano da soli, dunque inutile commentare. Detto questo, la defezione di quest’uomo, libero firmatario dell’emendamento, rimane un mistero, ma come sempre non è la leggerezza a pagare, semmai il territorio, quello Cremasco nello specifico, che perde un’occasione preziosa. Un territorio per il quale rivendico un’azione di servizio, di impegno costante e significativo, per questo mi appaiono irresponsabili i tardivi appelli alla unità e alla coesione del consigliere Fabio Calvi, che, dal punto di vista del risultato pratico, fanno il paio con la falsa e diffamante propaganda leghista”.

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