31-08-2022 ore 11:28 | Politica - Crema
di Gloria Giavaldi

Crema. Barcella sulla Lega, dalle origini ad oggi: 'un partito che adegua il messaggio alla realtà'

La bandiera del Pd sventola a più non posso, complice il vento messaggero di un temporale nelle vicinanze. Sul tavolo, collocato vicino al palco, un libro che riporta in copertina il simbolo della Lega. “Quando l'ho presentato alcuni militanti di sinistra mi hanno detto che si sentivano a disagio a stringerlo tra le mani, altri mi hanno scambiato per leghista. In realtà, quello che ho cercato di fare è riassunto nel titolo: La Lega, una storia. Nodi dell'Italia repubblicana. Ho analizzato la storia di un partito che comunque ha fatto breccia nel cuore di tanti, raccogliendo dagli anni '80 ad oggi molto consenso popolare. Prima vi è stato il consolidamento di un'identità, poi l'ascesa nel 2019 e ora, forse, una fase più complessa. Ma è normale, nell'epoca della pop politica, quella fatta sui social dell'ultima ora, funziona così”. Si è presentato così il docente universitario Paolo Barcella alla festa de l'Unità di Crema, accompagnato da Imma Russo del Centro Galmozzi e da Alessio Maganuco della Cgil di Cremona. Il libro da lui scritto non è “pura analisi storica, emerge una mia chiara opinione. Non la nascondo quando dico che, a mio avviso, in passato la propaganda ha assunto tratti xenofobi”. Non è pura analisi storica, “ma non è nemmeno un libro di propaganda, è un libro difficile da raccontare, frutto di 20 anni di lavoro. Ho cominciato a metterci testa, forse non troppo consapevolmente, quando all'età di 20 anni, da assiduo frequentatore delle feste de l'Unità, ho voluto interrogarmi sul perché queste venissero sostituite nella Bergamasca dalle feste della Lega”.

 

Il cambiamento

La risposta è stata frutto di ricerche. “La Lega è stata l'ultimo partito di massa, creato in un tempo relativamente recente con modalità storicamente consolidate. Si è creata nel Nord una forte diffusione territoriale, i militanti hanno cominciato ad entrare nelle amministrazioni, a farsi spazio, consolidando un'idea e puntando sulla formazione dei giovani amministratori”. La Lega è un partito dinamico, con il coraggio di cambiare. Di fronte a mutate esigenze ed istanze della società “adegua il suo messaggio alla realtà”. All'inizio, negli anni '80 divulgava “messaggi antifascisti, perchè quello era il modo per ottenere consenso. Inizialmente i fedeli elettori della Lega erano gli italiani del nord emigrati per un periodo in Svizzera o nel Belgio con poche tutele e poche garanzie. Lavoratori, la cui presenza in quel paese era legata al solo contratto di lavoro”. Tornati in Italia “ si riconoscevano in quel partito che criticava i meridionali migrati al nord per il posto fisso, perché quella non era stata la loro esperienza”. Il cambiamento ha preso il via nel 1990, quando “la legge Martelli ha riconosciuto tutele ai lavoratori stranieri”, anche se fino al 1996 la Lega “ è rimasta un partito antifascista, perché Fascismo per i leghisti era sinonimo di meridione, di centralismo”. Nel 2013 il cambiamento è definitivo. Il partito del Carroccio cambia i messaggi, cambia in parte elettori e abbandona la connotazione antifascista “alleandosi in certe situazioni con CasaPound”.

 

Difendere le comunità

C'è un aspetto che in questa storia caratterizza sempre il partito del Carroccio, nonostante il tempo, nonostante i diversi leader: “la volontà di parlare ad una comunità ristretta di persone, con particolari caratteristiche, gli abitanti del nord, prima, gli italiani, poi. E la proposta politica sta nella difesa degli interessi di questo gruppo dall'esterno, da tutto ciò che in questo non si riconosce. L'azione politica è sempre a difesa di una comunità immaginata, che cambia nel tempo”. Fino ad un punto di rottura “quando i nostalgici di Bossi, amanti della prospettiva nordista, non hanno accettato di buon grado il passaggio a trazione salviniana da Prima il Nord a Prima gli italiani”. É una storia di volti che cambiano, di idee che si fortificano, si diffondono, di nuovi mezzi tecnologici, nuovi linguaggi, nuovi modi di fare politica, usati per costruire consenso. “ A volte precario. Lo dimostra il crollo, dopo l'ascesa”. Bene non ha fatto il passaggio al web “i nuovi elettori del web, i fan di Salvini, oggi disillusi, hanno già cambiato casa, hanno già trovato una nuova leader che risponde al nome di Giorgia Meloni”.

 

Web e zoccolo duro

E per il futuro? “I numeri parlano chiaro, la Lega continuerà la sua azione, perchè, oltre gli elettori del web ha uno zoccolo duro frutto di una storia fatta sui territori, dalle persone in carne ed ossa”. È la politica delle mani strette, delle promesse fatte e (a volte) mantenute. Più forte dello schermo, alimentata da idee e speranze. “Bisognerà valutare gli equilibri che si verranno a creare con Fratelli d'Italia, ma quel che è chiaro è che la storia della Lega merita di essere studiata, oltre l'ideologia, perchè è l'ultimo partito ad aver fatto breccia su un numero nutrito di persone. E non basta chiedersi il perchè. Bisogna provare a dare una risposta oggettiva, accogliendo il passato, studiandolo”. Per capire il presente.

2703