31-05-2020 ore 17:20 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Commissione Covid in Lombardia, tra atti secretati e forte desiderio di trasparenza

“La commissione lombarda che avrebbe dovuto fare chiarezza sulla gestione regionale Covid, come primo atto, ha scelto di secretare sedute e documenti”. Come spiega il medico e assessore cremasco all’Istruzione, Attilio Galmozzi, “la commissione non è un tribunale ma un luogo democratico attraverso il quale approfondire ciò che è successo in Lombardia. Né più né meno”.

 

Coltre di dubbi

Eppure, sostiene Galmozzi, “appare sempre più palese (e questo atto lo dimostra) che qualcosa non torna. Troppi lati opachi, troppa voglia di rinchiudere quegli eventi in una scatola, per riporla in soffitta il prima possibile. Regione Lombardia ha forse il timore di raccontare ciò che è accaduto in quegli interminabili giorni? Può darsi. Allora: se Regione Lombardia ha questa voglia smisurata di creare una coltre di dubbi, chi ha vissuto in prima linea quei drammi perché non prova a raccontare i fatti? Siamo in tantissimi a poterlo fare”.

 

Io racconto”

“Nessuno di noi, me compreso, ha la verità in tasca. Ma di cose da raccontare ne abbiamo tante. Tutte documentate e documentabili. Allora proviamo a fare uno sforzo: proviamo a girare in lungo e in largo a raccontare cosa è successo? Chi più di noi può avere voce in capitolo? Chi più di noi può raccontare quelle settimane drammatiche? Io non faccio lo struzzo. Non nascondo la testa sotto la sabbia. Io racconto”.

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