30-11-2021 ore 20:30 | Politica - Milano
di Andrea Galvani

Lombardia, approvata la legge sanitaria. Minoranze: 'conferma del modello privato'

“Prevenzione, potenziamento reti di prossimità e un piano pandemico regionale. La salute dei cittadini al centro di tutto”. Così Federico Lena commenta l’approvazione della “legge di potenziamento della sanità lombarda: il voto di oggi rappresenta un grande successo per tutti i cittadini lombardi, che avranno d’ora in avanti un servizio sanitario ancora più efficiente. L’impianto della legge si fonda sul principio One Health, finalizzato ad assicurare globalmente la protezione e la promozione della salute, tenendo conto della stretta relazione tra la salute umana, la salute degli animali e l’ambiente e la valorizzazione dell’attività sportiva e motoria quale parte integrante dei percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione e quale elemento fondamentale di un corretto stile di vita. Il benessere e la salute del cittadino, quindi, al centro di tutto”.

 

Sindaci e autonomie locali

Per Lena è “importantissimo il coinvolgimento dei sindaci e delle autonomie locali nelle politiche sanitarie, delle associazioni di volontariato nella definizione dei piani terapeutici e nell’integrazione dei medici di medicina generale e di tutti gli operatori sanitari nel sistema sanitario lombardo, per una sanità sempre più condivisa ed efficiente”. La Lombardia “recepisce per prima prima le disposizioni del Pnrr. I fondi in arrivo dall’Europa sono quantificabili in 1,2 miliardi di euro: si aggiungeranno diverse centinaia di milioni di euro messi a disposizione dalla regione. Buona parte del totale sarà impiegato per il potenziamento della rete territoriale (567 milioni), per la realizzazione del Centro per la prevenzione delle malattie infettive (85 milioni), per il potenziamento della rete di offerta (1,3 miliardi) e dell’assistenza domiciliare integrata (451 milioni di euro) e della telemedicina (166 milioni di euro)”.

 

Distretti e terzo settore

“A livello organizzativo, per rafforzare il collegamento fra rete d’offerta e territorio, vengono istituiti i distretti (uno ogni 100.000 abitanti, uno ogni 20.000 abitanti nelle aree montane e nelle aree a scarsa densità abitativa), costituiti quali articolazioni delle Asst; proprio come i Dipartimenti di prevenzione e di salute mentale avranno funzioni di governo ed erogazione delle prestazioni distrettuali, prevedendo un adeguato coinvolgimento dei sindaci e degli enti locali. Figura direttiva del distretto può essere nominato anche un medico di medicina generale con almeno 10 anni di esperienza, per favorire cooperazione e integrazione della medicina di famiglia con l’offerta delle aziende sanitarie. Nel distretto si confrontano sindaci e amministratori locali, coinvolti nelle scelte programmatiche in ambito sanitario, sociosanitario e sociale attraverso l’espressione di un parere obbligatorio. Le Asst sono chiamate ad attuare gli atti di indirizzo, la pianificazione e la programmazione regionale a livello locale, sulla base della popolazione di riferimento. In capo alla regione resta la funzione di accreditamento e di controllo”. Con l’obiettivo della “umanizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari e in un’ottica sussidiaria”, le associazioni del terzo settore aiuteranno la regione nella definizione dei Piano diagnostici terapeutici assistenziali.

 

Partito democratico

Decisamente contrario il punto di vista del Partito democratico. Il consigliere cremasco Matteo Piloni ha definito “molto grave che la giunta regionale abbia deciso di bocciare 'per principio' ogni ordine del giorno basato su richieste specifiche per un territorio senza nemmeno leggerli”. Ha invece ringraziato “il collega Lena per aver votato, a differenza della sua maggioranza, a favore delle proposte di una Ats unica di Cremona e il potenziamento di alcuni servizi dell’ospedale di Cremona; i posti letto per l’Istituto di riabilitazione Kennedy e il potenziamento del servizio di neuropsichiatria a Crema; la chiusura della sperimentazione per il nuovo Robbiani di Soresina e il potenziamento del presidio sanitario Oglio Po a Casalmaggiore”.

 

Il commento dei Cinque stelle

Assente giustificato oggi in aula il consigliere cremasco Marco Degli Angeli. Il Movimento 5 stelle ha fermamente bocciato “una legge sbagliata, che non farà che aggravare i problemi che già esistono. Era l’occasione storica per ridurre le liste d’attesa, rafforzare la sanità pubblica e la rete territoriale. Invece proseguono gli errori del passato, la salute sarà garantita solo a chi ha i soldi in tasca. La maggioranza non ha spiegato perché nel loro modello pubblico e privato devono avere stessi diritti e doveri, ma non le stesse remunerazioni. La possibilità di scegliere fra pubblico e privato è solo un’alternativa a pagamento. Oggi è stato confermato il modello privatistico che ha devastato sanità e territori di Formigoni e Maroni”.

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