Crema. Uso pubblico della scuola di C.L, ‘il fallimento dimenticato’ e le controdeduzioni: “raccolte 2741 adesioni. Salini poco credibile”
Dopo quanto pubblicamente asserito e diffuso – attraverso documenti ufficiali – dal presidente della Provincia di Cremona, si torna a discutere della tristissima pagina rappresentata dalla cosiddetta scuola di Cielle.
Il 25 novembre
Il comitato per l’uso pubblico della scuola di C.L. ha impiegato meno di una settimana per studiare la documentazione ed esporre le proprie controdeduzioni rispetto a quanto dichiarato da Massimiliano Salini, immediatamente confutato anche dal sindaco di Crema, Stefania Bonaldi.
Il fallimento ‘dimenticato’
“L’aspetto più rilevante della questione, aspetto completamente trascurato nella relazione della Provincia – spiegano i membri del Comitato per l’uso pubblico della scuola di Cielle - è che la struttura della Valcarenga è attualmente oggetto di procedimento fallimentare e, quindi, il liquidatore non farà riferimento ad alcun rendiconto, ma considererà l’entità delle offerte”.
Il valore commerciale
“Non esiste, cioè, un valore commerciale cui fare riferimento, considerando la non finitura dell’immobile e la destinazione d’uso. Del resto le imprese creditrici, in stato di sofferenza economica e bisognose di ridurre la loro esposizione e che potrebbero entrare in possesso dell’immobile al termine della fase liquidatoria, hanno già avanzato la loro disponibilità a concludere i lavori sulla base di un nuovo progetto in condizioni di enorme vantaggio economico per la Provincia”.
Le precisazioni
“I rappresentanti del Comitato intendevano consegnare all’Assessore Aprea la documentazione relativa all’opzione per la struttura della Valcarenga come sede del liceo Racchetti e comunicare e non consegnare il numero delle firme dei cittadini raccolte a sostegno di suddetta scelta. Iniziativa quest’ultima che prosegue ancora e attualmente ha raggiunto la cospicua cifra di 2.741 adesioni”.
Il confronto casuale
“Il confronto con il Presidente Salini è stato casuale e non previsto. Esso si è risolto in un vero e proprio monologo elettorale del dottor Salini, che ha voluto ridurre la natura del Comitato ad un assemblaggio di forze politiche a lui avverse e come tale poco credibile, laddove al Comitato hanno aderito numerose associazioni, movimenti e qualificati professionisti. Inoltre screditare un’iniziativa perché sostenuta da forze politiche da parte di un politico, espressione di partiti, risulta perlomeno bizzarro”.
Relazione senza date né nomi
Come spiegano i membri del Comitato – i dettagli in allegato - il presidente della Provincia di Cremona ha diffuso una relazione tecnica “assolutamente indeterminata per quel che riguarda data e redattori della stessa, con l’intento di dimostrare la preferibilità dell’opzione San Bartolomeo rispetto a quella della Valcarenga”.
Le controdeduzioni
Anche in questo caso “è assolutamente necessario esprimere le seguenti controdeduzioni: le fermate per gli autobus sono 3 e non 1. Esse sono collocate lungo percorsi che garantiscono piena sicurezza per il raggiungimento del plesso scolastico. La richiesta di collaudo delle attuali strutture dell’edificio della Valcarenga è assolutamente retorica, costituendo atto dovuto il collaudo statico a lavori ultimati”.
Scorrettezze
“L’asilo nido, la scuola materna, la piscina, la chiesa, il centro di aggregazione erano parte del progetto originario e certamente non saranno inseriti in una costruzione destinata ad una ben differente platea rispetto a quella originaria. Le strutture prefabbricate contabilizzate a piè d’opera costituiscono l’8% dell’importo totale (rendiconto a R. L. depositato Uff. Tec. Comunale) e non è corretto quindi affermare che la parte strutturale sia già stata inserita nella contabilità finale”.
Le normative vigenti
“Il parcheggio pubblico ricavato all’esterno risulta in conformità ai dispositivi vigenti. Le chiusure perimetrali a vetri risultano in possesso dei requisiti necessari a non richiedere alcun obbligo di impianto di climatizzazione. Inoltre i fornitori hanno a suo tempo precisato che acciaio, alluminio e vetro non si ammalorano, come del resto le strutture murarie prefabbricate concepite per resistere alle intemperie. Nessuno mette in discussione che le previste cucine dell’Istituto ’Sraffa’ siano realizzate a ridosso dell’istituto stesso”.