30-09-2021 ore 13:29 | Politica - Dall'italia
di Andrea Galvani

Green pass obbligatorio. Smart, colf, taxi, distanze e controlli: i chiarimenti del governo

Con l’approvazione del decreto che estende l’obbligo del green pass a tutto il mondo del lavoro il governo ha pubblicato le risposte alle domande più frequenti, fornendo una serie di chiarimenti sull’applicazione delle disposizioni. Partiamo dallo smart working, che non potrà essere usato per eludere l’obbligo di green pass (tranne per chi “lavora sempre in smart working”). Il pass non servirà per prendere un taxi, per l’idraulico, l’elettricista o altri tecnici che saranno chiamati ad intervenire a domicilio: le persone che li chiamano “non sono datori di lavoro ma stanno acquistando dei servizi”. Hanno però “la facoltà di chiedere l’esibizione del green pass”.

 

Badanti, colf e luoghi di lavoro

Certificato verde che però dovranno avere tutti i liberi professionisti quando accedono ad un luogo di lavoro, sia esso pubblico o privato. Il discorso cambia per colf e badanti: in questo caso “il datore di lavoro è tenuto a verificare che la dipendente abbia il green pass”. Il governo specifica che col green pass non vengono meno le regole di sicurezza, perciò deve essere rispettato “il metro di distanza nei luoghi di lavoro”. Al momento “i datori di lavoro privati non dovranno dotarsi di piattaforme di controllo analoghe a quelle utilizzate dalla scuola o dal pubblico impiego. Se ne potrà verificare in seguito la realizzabilità da un punto di vista tecnico ed eventualmente modificare il Dpcm che disciplina le modalità di verifica”. Veniamo agli istituti scolastici. La loro piattaforma attinge informazioni direttamente dal database centrale per quanto concerne la situazione dei docenti e del personale Ata. Non è ancora stato stabilito se in un prossimo futuro dovranno ricorrere all’app di verifica manuale, la VerifiCa19, al momento utilizzata nei ristoranti e per il trasporto ferroviario.

 

Controlli

I controlli dovranno essere effettuati dai datori di lavoro sia del settore pubblico sia del settore privato. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni. Per i lavoratori che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato presso le amministrazioni o luoghi di lavoro privati, anche sulla base di contratti esterni, le verifiche sono effettuate anche dai rispettivi datori di lavoro. Iresponsabili della sicurezza delle strutture in cui si svolge l'attività giudiziaria, individuato per la magistratura ordinaria nel procuratore generale presso la Corte di appello, anche avvalendosi di delegati.

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