30-09-2018 ore 20:15 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Sinistra al bivio, in costruzione una nuova rete. Bordo: ‘interlocuzioni aperte’

“La sinistra è a un bivio, a Crema, in Italia e in Europa”. Secondo l’ex deputato Franco Bordo “se riprende la strada giusta, quella della giustizia sociale, dei diritti, della necessità di creare lavoro sano e non precario, di lottare per giuste retribuzioni e per rimettere al centro il diritto all'accesso alle cure, se assume fino in fondo la tesi di uno sviluppo ecosostenibile, allora si può risollevare. E con essa si possono risollevare le condizioni di vita di milioni di persone oggi in difficoltà perché quando si dice ‘sinistra e destra sono categorie superate’ vince sempre la destra e la destra, al di là di ciò che propaganda, mai porta benefici alle classi deboli. Mai!”

 

Autocritica e volontà di comprendere

Perché ciò accada, prosegue Bordo, “dobbiamo tornare credibili e per tornare credibili dobbiamo avere l'umiltà di ammettere gli errori compiuti e tutti ne abbiamo compiuti. Dobbiamo avere la voglia di capire. Perché il problema non sono solo le idee eversive di Salvini ma capire perché sono così popolari. Capire è la precondizione che ci permette di mettere in campo un progetto nuovo, alternativo a questo governo, molto bravo a individuare nemici, molto meno a trovare risposte adeguate ai nostri bisogni”.

 

L’amministrazione cremasca

“A livello locale vedo amministrazioni di centrosinistra attente ai bisogni dei cittadini. Abbiamo un patrimonio di esperienze positive da preservare e innovare. Crema, la mia città, ha un'amministrazione che fornisce risposte concrete, servizi complessivamente all'altezza delle aspettative, molto impegnata nella valorizzazione culturale e turistica, che crede nella condivisione e nell'accoglienza. Un clima positivo e non è poco di questi tempi. Forse ci vorrebbe qualche maggiore attenzione a progetti di sviluppo, alla tenuta economica del nostro territorio, non possiamo affidarci solo alla cosmesi. E poi, mi piacerebbe molto, ma penso che piacerebbe a tanti cittadini, vedere partire un progetto di riutilizzo dell'area e cascina Pierina. Incomincerei proprio dall'area, dal renderla fruibile come polmone verde, come luogo di aggregazione e di sviluppo di alcune attività economico-sociali”.

 

La costruzione del futuro

Il 4 marzo ha cambiato radicalmente l'orizzonte politico ma anche il tavolo da gioco: “proprio per questo non possiamo continuare a ragionare con lo schema precedente fatto da sinistra riformista, quella radicale, quella ultra radicale, il partitino ad personam. Non possiamo perché non è giusto e conveniente e perché l'elettorato ha bocciato questo schema. Attualmente, insieme ad altre persone, sto lavorando a ricostruire relazioni, a mettere insieme una rete di chi ha esperienze, come di chi ha voglia di mettersi in gioco per costruire quel nuovo progetto di cui parlavo prima. Pur senza un contenitore ben definito, almeno per il momento, proponiamo momenti di iniziativa politica, come ad esempio quello sul caporalato a giugno e quello con Berizzi che terremo il 1 ottobre sulla deriva fascista in corso nel nostro Paese”.

 

Comunità socialista cremasca e congresso Pd

Secondo Bordo al momento non è possibile prevedere quale sarà l’approdo: “Abbiamo interlocuzioni aperte, condividiamo lo spirito dell'iniziativa di Comunità socialista cremasca che propone un tavolo aperto per condividere terreni di lavoro comune. Ma abbiamo tutti bisogno di fare uno scatto in avanti e spero che il congresso del Pd diventi davvero un'occasione di confronto aperto, non solo rivolto gli iscritti a quel partito, per innescare quel cambiamento necessario, sempre più irrinunciabile ed urgente per affrontare le prossime e imminenti scadenze elettorali. Cambiare proponendo politiche e una visone per l'Italia e l'Europa fondata su crescita ed equità. Cambiare ricostruendo una presenza capillare in tutto il Paese e nella rete: forti nelle strade e forti nella rete. E cambiare scommettendo e ricostruendo nuove alleanze sociali e politiche”.

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