30-09-2013 ore 17:41 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Riforma sanitaria, la Giunta difende l'ospedale Maggiore e detta la linea da seguire. Chiesta la convocazione di un consiglio comunale aperto

Considerato che il presidio ospedaliero della città interessa un’area vastissima, ben al di là dei confini del territorio cremasco, la Giunta comunale ritiene necessario un coinvolgimento di tutte le forze politiche, economiche-imprenditoriali, sociali e di tutela dei consumatori utenti attraverso iniziative da individuare anche con il Consiglio Comunale.

Reparti d'eccellenza
Partiamo dalla fine, con la richiesta di convocare un consiglio comunale dedicato alla riforma sanitaria regionale e soprattutto alla tutela dell'ospedale Maggiore. Dopo la cocente batosta ricevuta sul tribunale, Crema ed il Cremasco hanno preso molto seriamente la riforma della sanità. Per il nostro territorio, la Regione starebbe disegnando un'unica Asl, da Pavia a Mantova con l'aggregazione delle Aziende Ospedaliere di Crema, Mantova e Cremona. Se così fosse la città rischierebbe di perdere reparti di livello assoluto, quali la gastroenterologia e la cardiologia.

La denuncia
Lo scorso 18 settembre, proprio su Crem@online, il consigliere regionale Agostino Alloni è stato chiaro: "contrario all'accorpamento con Cremona per ragioni sociali, sanitarie e finanziarie". L'esponente del Partito Democratico ha invitato il territorio ad "una sorta di 'mobilitazione' che metta insieme un "gruppo di lavoro" locale con lo scopo di monitorare la situazione e le decisioni che eventualmente vorranno essere assunte a livello regionale, partendo con un'analisi seria che dimostri come l'ospedale di Crema possa rimanere con la propria autonomia, per ragioni sociali, sanitarie e finanziarie".

La Giunta odierna
A distanza di qualche giorno registriamo l'iniziativa del Comune di Crema, in particolare della Giunta guidata da Stefania Bonaldi. Citiamo testualmente: "Facendosi carico delle preoccupazioni che rispetto ai servizi socio sanitari erogati nel territorio cremasco, in particolar modo dall’Azienda Ospedaliera di Crema, la Giunta precisa di non essere contraria a qualsiasi azione mirante alla razionalizzazione dei costi e dei servizi in ambito sanitario, ma che ogni riforma sanitaria non può prescindere dall’affrontare il tema del coinvolgimento delle realtà locali a partire dai Sindaci che ai sensi dell’attuale legislazione sono di fatto esclusi dalla governante".

In consiglio comunale
Il documento della Giunta - che verrà sottoposto al consiglio comunale e con ogni probabilità ratificato anche dalle amministrazioni del comprensorio - rimarca "il necessario, forte e tempestivo coinvolgimento degli attori territoriali e delle istituzioni locali nelle scelte che ridefiniranno gli assetti e l’organizzazione dei presidi sanitari locali, a tutela della qualità dei servizi resi ai cittadini e delle risorse economiche investite sul territorio per il mantenimento degli stessi".

Il tavolo di lavoro
Crema chiede "l’attivazione di un tavolo di lavoro continuativo con i direttori generali dell’ASL di Cremona e dell’Azione Ospedaliera di Crema, alla presenza organica dei consiglieri regionali e dei parlamentari presenti del territorio oltre che di rappresentanze di sindaci del territorio cremasco e con il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse a partire dall’Assemblea Distrettuale dei Sindaci".