Crema. Nervi molto tesi in consiglio comunale: dai Pooh alla contestata riforma sanitaria, fino alle conviviali di Ablondi e alla scuola di Cielle
Ha fatto molto discutere l'annuncio del sindaco, che ha aperto il consiglio comunale con l'atto di indirizzo sulla riforma della sanità lombarda cui dedichiamo un servizio. Il consigliere del PdL, Simone Beretta ha chiesto l'apertura di una discussione sulla comunicazione del sindaco, colpevole di aver preso una decisione senza coinvolgere il consiglio. La replica di Teresa Caso, Pd, riporta per un istante la calma: "in realtà il sindaco chiede il coinvolgimento del consiglio, di modo che tutti possano portare il proprio contributo alla discussione".
Critiche in minoranza
Alla minoranza non basta, neppure quando si passa al voto e la proposta Beretta viene cassata a maggioranza. Il capogruppo del PdL Laura Zanibelli prende la parola per criticare l'ordine del giorno ed il mancato coinvolgimento dei capigruppo nella stesura del programma dei lavori consiliari nonostante le tre convocazioni nel solo mese di settembre.
Battaglia di bandiera
Tocca quindi ad Antonio Agazzi, Servire il Cittadino, affondare: "non mi è parso molto intelligente politicamente, durante l'ultimo consiglio comunale, l'aver chiesto e poi letto il parere di Ablondi, direttore generale dell'Ospedale, sulla riforma sanitaria". In sintesi, è la tesi, la maggioranza protesta sulla riforma sanitaria regionale ipotizzata da PdL e Lega Nord perché targata centrodestra, mentre sul tribunale si è stati timidi per non contrastare il PD cremonese che avrebbe premuto per la soppressione del tribunale di Crema. Prima delle elezioni regionali Ablondi, confida quindi Agazzi, avrebbe assicurato ai convitati del Rotary che la riforma sanitaria sarebbe stata portata avanti comunque, sia che vincesse Maroni, sia che ai vertici della Regione sedesse Ambrosoli.
Brutto spettacolo
Nel chiasso, tra battibecchi e rimbrotti, sposa le ragioni del sindaco e respinge le tesi dell'opposizione Matteo Gramignoli, Buongiorno Crema: "non voglio fare il maestro e nemmeno il parroco, ma stiamo dando spettacolo e questa cosa non mi piace". Sono le 18.10, dopo quaranta minuti, i lavori entrano nel vivo, con la risposta - piccata - del sindaco all'interrogazione PdL sulla strana, anzi stranissima convenzione tra il Comune di Crema e l’Associazione Le Muse, i documenti in allegato.
Il milione di euro della scuola di Cielle
In estrema sintesi il sindaco ha tentato di confutare la tesi del PdL sostenendo la bontà de I manifesti di Crema, "un'iniziativa che ha portato in città 11 eventi di alto livello tra la metà di giugno e la metà di settembre. Il costo è stato di 34 mila euro complessivamente, interamente coperto dai privati. Al massimo il Comune dovrà pagare il service, 10 mila euro. Comunque, non esistono debiti da ripianare" ha assicurato Stefania Bonaldi, che con vena polemica ha chiesto alla minoranza dove fosse, visto che oggi sono così attenti alle pieghe di bilancio e ai cavilli delle convenzioni, quando "il Comune ha promosso il concerto dei Pooh oppure è stato ente attuatore della scuola di Cielle", per la quale la Regione oggi chiede la restituzione di 1 milione di euro, denaro che verrà chiesto agli amministratori dell'epoca.