30-09-2012 ore 18:21 | Politica - Crema
di Emanuele Mandelli

Dalle 11 di stamattina stop ai liquidi per Franco Bordo di Sel a cui si è aggiunto Cesare Forte dell’Idv. Iniziato il braccio di ferro con Ablondi per avere l’acqua garantita ai pazienti. Il video

Cercano di scherzare ma i volti sono tesi. La forma di protesta è estrema: lo sciopero della sete. La vicenda del taglio dell’acqua ai pazienti dell’Ospedale di Crema che il direttore generale Luigi Ablondi ha messo in campo per arrivare al 5 per cento di risparmio chiesto dalla spending rewiev è arrivata ad una svolta d’impatto. Stamattina alle 11 il rappresentante di Sinistra ecologia e Libertà Franco Bordo ha iniziato la sua forma di protesta davanti ai cancelli dell’Ospedale maggiore di Crema.

Anche l’IdV al fianco di Sel con Cesare Forte
Lo aveva annunciato una settimana fa che se non fosse arrivato il ritiro del provvedimento la protesta sarebbe iniziata. Aveva lanciato l’appello a tutti perché qualcuno si unisse a lui. E infatti è arrivato Cesare Forte, rappresentante dell’Italia dei Valori di Soncino. I due si accamperanno in un camper posteggiato di fronte all’Ospedale e cercheranno di resistere il più possibile.

Pratica pericolosa
Quanto? La letteratura su questa forma di protesta è meno estesa rispetto allo sciopero della fame di pannelliana memoria. Di certo bastano pochi giorni, una settimana o poco più, per entrare in zona rossa di pericolo importante per la salute. Sarà di certo un braccio di ferro dai risvolti mediatici e drammatici e tutta la preoccupazione per la salute dei due viene espressa dalle parole di < strong >Gabriele Piazzoni.

L’asso nella manica, il decreto regionale
Prima di dare il via alla protesta Sel gioca però un asso nella manica che potrebbe dare una svolta alla vicenda. Con una rapida ricerca tra la documentazione che detta i regolamenti degli ospedali lombardi il consigliere comunale di Sel Emanuele Coti Zelati ha pescato un Decreto Regionale, per la precisione il 5250 del 26 maggio 2009. Un volumetto di 58 pagine che detta le linee guida per la ristorazione ospedaliera.



Scritto a chiare lettere: acqua obbligatoria
Un estratto del documento viene distribuito alla stampa e mostrato. “Il documento - spiega Bordo -indica le linee guida per la ristorazione ospedaliera. Al di la delle scelte organizzative il menù e le relative ricette devono seguire i criteri indicati. E nella tabella all'interno elle linee guida c'è anche mezzo litro di acqua”. Rincara Coti Zelati, “è assurdo che Ablondi non si sia reso conto di una cosa del genere, lui che è pagato profumatamente per risolvere problemi e lo fa nel peggiore dei modi”.

Toni alti contro Ablondi
Ecco, i toni contro il direttore generale sono alti. Alla conferenza stampa presidio intanto è giunto anche il consigliere comunale di Rifondazione Comunista Beppe Bettenzoli, “sono qui per dare tutto il mio sostegno ad un vecchio amico e per dire che è una vergogna. L'acqua è un bene fondamentale ed è delinquenziale tagliarla”. Stesso tono forte nelle parole di Forte: “Quello che ha fatto Ablondi è vergognoso”.

Inizia la protesta
E’ l’orario di ingresso visite. Mentre gli altri esponenti e amici del partito continuano la distribuzione delle bottigliette d’acqua da portare ai pazienti Bordo si isola, al telefono, poi torna per spiegare i termini della protesta, sotto gli occhi di tutti, cercando di sostenere il bisogno di liquidi presumibilmente con tanta frutta e verdura e sperando di ottenere un risultato, “in fondo basterebbe installare nei reparti i boccioni in stile ufficio per risolvere il problema”.
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