30-08-2023 ore 20:29 | Politica - Crema
di Rebecca Ronchi

Crema. Sanità: “un lombardo su nove sceglie di non curarsi perché non può permetterselo”

“Dieci anni fa un lombardo su venti rinunciava alle cure. Oggi un lombardo su nove sceglie di non curarsi perché non può permetterselo”. Alla Festa de l’Unità in corso al podere Ombrianello, ieri sera si è parlato dello stato di salute della sanità lombarda e di cosa fare per cercare di migliorarla. Al dibattito, moderato da Stefano Sagrestano (quotidiano La Provincia di Cremona), hanno partecipato Monica Vangi (Cgil Lombardia), Matteo Piloni (consigliere regionale Pd) e Pierfrancesco Majorino (capogruppo Pd in consiglio regionale).

 

Carenza di medici

“In provincia di Cremona – hanno spiegato i relatori - mancano 71 medici di base, di cui 41 ‘solo’ nel cremasco. Praticamente ogni in ogni Comune del cremasco manca un medico di base. Negli ultimi cinque anni i nostri ospedali di Cremona e Crema hanno perso un centinaio di medici, che hanno scelto il privato o la libera professione, dove si sentono più tutelati. Risultato? Il pubblico è costretto ad appoggiarsi alla libera professione o ai gettonisti, spendendo molto di più”.

 

I tempi di attesa

“All’ospedale di Crema ci vogliono 5 mesi per una visita oculistica. Ieri un cittadino ha provato a prenotare una risonanza magnetica: disponibilità aprile 2024. Risultato: 350 euro a pagamento. Una sanità in cui sei costretto a pagare per curarti in tempi ragionevoli non è una sanità che funziona”. Il Partito democratico ha promosso “un referendum abrogativo per cancellare l’equipollenza tra pubblico e privato. Non per essere contro il privato: non avrebbe alcun senso e sarebbe sbagliato, ma per raddrizzare la barra per un servizio in cui anche il privato segua gli indirizzi e le regole di una sanità pubblica che garantisca il diritto alla salute dei cittadini”.