30-08-2022 ore 14:07 | Politica - Crema
di Gloria Giavaldi

Scuola, ambiente e lotta al precariato: l'asse Sinistra italiana e Verdi per 'liberare il futuro'

“Il 25 settembre ci è data l'opportunità di scegliere che mondo vogliamo consegnare ai nostri figli. Se una realtà dove prevale chi è ricco, dove ha spazio solo chi è ricco o un futuro inclusivo, per tutti, dove tutti possiamo avere realmente analoghe possibilità. Noi scendiamo in campo per liberare il futuro. Dal precariato, dalle disuguaglianze. Per farlo proponiamo di investire sull'istruzione che deve essere gratuita, per tutti. Dal nido all'università. Un sogno? Forse, ma non abbiamo smesso di provare a cambiare il mondo”. Il responsabile nazionale scuole e università di Sinistra italiana Giuseppe Buondonno capolista, in lizza per un posto alla Camera dei deputati è in città in queste ore, prima della conferenza stampa ufficiale a Cremona, accompagnato dai candidati del territorio Gabriele Cavallini per la Camera e Andrea Ladina per il Senato.

 

Alternativa al centrodestra

L'alleanza Verdi e Sinistra è stata decretata da “un programma nostro, da collocare in una più ampia coalizione del centrosinistra”. Il Pd è cosa diversa, ma non così distante: “ci sono delle affinità di visione sui macrotemi” spiega Cavallini “che ci permettono di dire che dobbiamo lavorare insieme per scongiurare il pericolo che vinca la destra”. “Dal Pd – precisa Buondonno – sono uscito tanti anni fa, ma qui dobbiamo scegliere, in parole povere, se vogliamo il blocco navale o lo ius soli. Sono visioni diverse di società, di futuro. Chiediamo agli italiani di compiere una scelta radicale per decidere che futuro vogliono costruire”.

 

Il futuro ipotecato

Il centrosinistra punta “ad una società più inclusiva”. Il centrodestra, a detta di Buondonno mira ad “essere forte con i deboli e debole con i forti: questa è l'essenza”. Al momento il domani “dei più giovani è ipotecato. Serve cambiare”. Serve combattere fino a “sconfiggere la precarietà. Perché il rischio è che diventi uno stile di vita, quando non è altro che un furto di futuro. Il primo mezzo per combatterla è l'istruzione, rispetto alla quale serve un investimento serio sulla didattica e sul personale. Proporremo di dare vita a classi di massimo 15 persone per consentire, da un lato, una didattica più attenta e personalizzata, dall'altro di garantire una stabilizzazione del personale docente e più assunzioni, per più strutture scolastiche, che dovranno essere collocate in spazi esistenti, al fine di evitare ulteriore consumo di suolo”. In linea con questa visione “anche il ricorso alla Dad deve essere fermato”. Da questo punto di vista la situazione sul nostro territorio è complessa: “a Cremona si paventa il rischio del taglio di personale, oltre ad un grande ritardo nella determinazione delle graduatorie” interviene Cavallini. “Ecco perché bisogna invertire la rotta”.

 

Diritti civili

Riguardo all'urgenza economica, al caro bollette: “è necessaria una presa di posizione urgente, bisogna mettere un tetto massimo all'aumento dei costi. E bisogna tassare del 100 per cento gli extraprofitti: lo stiamo dicendo dal 2021”. L'impegno di Verdi e Sinistra italiana verte anche “sul contrasto all'economia criminale”. In definitiva, sui diritti, “per combattere una visione di società che ci vuole sempre più individualisti, sempre più divisi”. Non si tratta di bandierine, “i diritti civili parlano delle persone, della loro vita, del fatto che una persona possa essere discriminata ovvero accettata per come è. La destra classifica come devianze i disturbi alimentari, la sottocultura fascista emerge anche da quello. Viviamo in un paese che è sempre in ritardo, normativamente parlando, rispetto alla coscienza della società civile”.

 

Ambiente: tema centrale

Prioritario per i Verdi, o meglio è “il motivo per il quale abbiamo stipulato l'accordo”, il tema ambientale. “Perché parlare di ambiente oggi – ci dice Andrea Ladina – significa parlare di salute, di economia, di vita delle persone”. Sul tema il programma è chiaro: sì alle rinnovabili, no al nucleare. “Il nostro sì alle rinnovabili ormai risale al passato, quando qualcuno ci definiva visionari. Di certo, se al tempo fossimo stati ascoltati, ora non saremmo in questa situazione. Bisogna produrre senza inquinare” e poi “bisogna valorizzare i territori, i più piccoli, con le loro peculiarità, partendo dalla tutela delle acque. In questa provincia mi sono spesso battuto per la tutela dei fontanili, che qui possono fare la differenza”. Utile poi per il Pd “rimediare al grande errore compiuto con la legge Delrio: le province hanno la loro importanza”. Non sono terra di nessuno.

 

I rapporti con il Pd

Come dire, l'alleanza con il Pd c'è, la condivisione sui macrotemi, pure, ma serve collaborare. “Serve capire anche che l'agenda Draghi” riprende Buondonno “non ci riguarda e saremo pronti all'opposizione qualora dovesse crearsi un altro governo Draghi o simili. Questo paese ha bisogno di visione, di prese di posizione che per definizione non possono essere neutre. Serve ricostruire un asse progressista, un governo solido con programmi a lungo termine. Serve per combattere il rischio involutivo planetario che stiamo correndo. Siamo chiamati a scegliere”.

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