Polizia postale. Chiusura a Cremona, Danilo Toninelli scettico: “riduzione ingiustificata”

La notizia della chiusura della sezione cremonese della Polizia postale è stata annunciata lo scorso aprile. All’interrogazione presentata dal deputato pentastellato Danillo Toninelli, il sottosegretario di Stato Domenico Manzione ha replicato (qui il bollettino) che i motivi sono da ricercare in un dato preciso: “alle tradizionali mansioni di scorta e tutela di beni e servizi postali se ne sono affiancate e sostituite altre del tutto differenti, caratterizzate da spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica e orientate al contrasto del crimine informatico nelle sue forme più variegate” (risposta in allegato).

Competenze e posti di lavoro

Il piano di razionalizzazione messo a punto dal Viminale, ha aggiunto Manzione, “punta a concentrare le più spiccate e qualificate risorse professionali nei Compartimenti dei capoluoghi regionali e nelle sezioni provinciali in cui operano Procure distrettuali con ampia competenza in tema di reati informatici. Sottolineo, comunque, che le professionalità attualmente in servizio presso le Sezioni continueranno a operare sul territorio, prevedendo tale rimodulazione un loro impiego nei reparti investigativi delle locali Questure”.

“Continueremo a vigilare”

Una risposta, quella del sottosegretario, che non soddisfa Toninelli: “sappiamo fin troppo bene che dietro parole come razionalizzazione e efficientamento si nascondono sistematicamente tagli indiscriminati e riduzioni ingiustificate dei presidi a difesa dei cittadini anche quando la difesa ha ad oggetto diritti essenziali come quello alla sicurezza e in questo caso alla sicurezza in ambito informatico. Per questo continueremo a vigilare con la massima attenzione sulla questione e invitiamo le forze della pubblica sicurezza a segnalarci prontamente qualsiasi futura iniziativa dovesse mettere in discussione il lavoro prezioso e indispensabile che svolgono sul territorio”.