30-04-2018 ore 11:50 | Politica - Milano
di Lidia Gallanti

Centri antiviolenza. Piani risponde a Piloni: 'Regione in regola, monitoraggio necessario'

I centri antiviolenza lombardi sono in linea con le normative nazionali ed europee. Il monitoraggio è essenziale per conoscere il fenomeno e il confronto non è mai stato interrotto. L’assessore regionale alle pari opportunità Silvia Piani replica così alla lettera aperta inviata dai consiglieri regionali del Partito democratico. Tra i firmatari anche Matteo Piloni, che ha chiesto chiarimenti in merito ai criteri di monitoraggio imposti alle realtà attive nella lotta alla violenza di genere (QUI il dettaglio), a suo avviso contrari al principio di tutela della privacy delle utenti. 

Privacy e finanziamenti

"Per lo sviluppo di politiche pubbliche finalizzate all’emersione e al contrasto della violenza contro le donne la Regione ha stanziato 17.579.867 euro, di cui 10.337.262 euro di risorse regionali e  7.242.605 nazionali, cui seguono ulteriori stanziamenti per il biennio 2017/2019”. "La banca dati regionale - replica Piani - agisce nel totale rispetto della privacy. Il compito di raccolta dati, solo per le donne prese in carico, è affidato all’Osservatorio Regionale Antiviolenza". Un passaggio "essenziale per conoscere l’entità del fenomeno e definire le adeguate politiche regionali e le risorse necessarie”.


Reperibilità solo telefonica

Piani sottolinea che "nessun provvedimento regionale ha legato la distribuzione delle risorse all’inserimento del codice fiscale". Tuttavia è "prevista una premialità del 5 per cento per le reti territoriali in cui si compilano tutti i campi della banca dati". Terzo punto, la reperibilità obbligatoria: "nessun provvedimento regionale prevede l’apertura 24 ore su 24 dei centri antiviolenza. L’effettiva attività settimanale dei centri è fissata a 15 ore. Indispensabile la reperibilità telefonica, riconosciuta e rimborsata ai centri".

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