29-12-2022 ore 20:18 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Addizionale Irpef, la battuta sull’azzeramento, la giustizia sociale e l'aumento dell'indigenza

“Ormai da 25 anni la parte corrente del bilancio – cioè la gestione ordinaria e i servizi alla cittadinanza – si finanzia prevalentemente con i tributi locali”. In particolare “Imu e addizionale Irpef”, mentre la Tari “si pareggia tra entrate e uscite”. Queste risorse, ha spiegato l’assessora Cinzia Fontana durante la sessione dedicata al bilancio di previsione 2023-2025, vanno a finanziare il welfare del comune, cioè il benessere della città inteso nella sua complessità”.


La battuta sull’azzeramento

Il comune di Crema, per l’addizionale Irpef, registra un’entrata di 4,5 milioni euro. In fase di discussione Maurizio Borghetti ha sostenuto che fosse stato eletto sindaco avrebbe proceduto con l’azzeramento dell’addizionale. Per Cinzia Fontana niente più di una battuta, contando sul fatto che Borghetti “non ha però spiegato come, perché anche lui credo sappia che non sarebbe possibile garantire l’equilibrio di bilancio, pena il dimezzamento dei dipendenti, oppure la cancellazione delle risorse per il diritto allo studio oppure il dimezzamento delle risorse per il sociale. E proprio nel momento in cui le fragilità rischiano di aumentare”.

 

La quota di esenzione

Le minoranze di centrodestra hanno proposto, tramite un emendamento, di alzare la soglia di esenzione da 18.000 a 19.000 euro. Quella dei 18.000 euro è una soglia “già significativa” per il comune di Crema, visto che “esenta più del 43% dei contribuenti di Crema”. Secondo Fontana “già questo rappresenta per noi un segnale di vicinanza e di attenzione”. Dati alla mano, ampliare la platea degli esentati “riguarderebbe circa 1.000 persone, per un risparmio di 140 euro l’anno. Certo, sarebbe per tutti noi un risparmio benvenuto. Occorre però capire che queste scelte vanno ad impattare su settori altrettanto delicati. Comporterebbe il taglio di due settori: i giovani e le fragilità”.

 

Metà del budget Orientagiovani

“Per il servizio Orientagiovani – ha dettagliato l’assessora - il taglio di 70.000 euro significa tagliare più del 50% del budget, su un servizio che è basilare per evitare cause di insuccesso e dispersione scolastica, che offre orientamento scolastico, sportello lavoro, iniziative di supporto a favore dei ragazzi e delle loro famiglie, relazione con le istituzioni scolastiche del territorio, azioni di cittadinanza attiva per i giovani”.

 

Servizi abitativi

Il secondo taglio ricadrebbe “sulle fragilità”. La proposta del centrodestra era di “tagliare 20.000 euro sullo stanziamento nel settore dei servizi abitativi, per esenzione o riduzione Tari”. Per Fontana in sede di presentazione dell’emendamento è stato fatto “un errore di valutazione, perché non riguarda la riduzione per le nuove imprese ma questo capitolo riguarda i casi sociali per i quali eroghiamo ogni anno circa 7.000 euro: esenzione per chi vive solo di pensione di invalidità o pensione sociale o in condizione di indigenza, oppure riduzione per gli ultra 65enni”. Un capitolo di spesa per il quale l’amministrazione ha stanziato 20.000 euro, “perché ci aspettiamo l’aumento di casi sociali”. Per il centrodestra il bilancio manca di visione e strategia. Mentre il centrosinistra sostiene che “salvaguardare queste risorse per i giovani e per le fragilità sia un indubbio segnale di vicinanza chiaro e che va nella direzione della giustizia sociale”.