29-12-2020 ore 20:25 | Politica - Spino d'Adda
di Claudia Cerioli

Spino d'Adda: forno crematorio, via libera dal comune, deciderà la regione entro aprile

L’amministrazione comunale di Spino d’Adda ha inviato a regione Lombardia una lettera in cui esprime l’adesione alla ‘manifestazione d’interesse per lo sviluppo della rete degli impianti di cremazione in Lombardia’. Lo ha fatto mercoledì 23 dicembre. Quattro giorni prima, durante il consiglio comunale era stato preso l’impegno di indire un referendum per consentire ai residenti di esprimere il proprio parere. Il tempio crematorio, come si evince dal documento inviato in regione, “sarà dotato di due linee e situato all’interno del perimetro dell’area cimiteriale situata sul territorio del comune di Spino d’Adda. L’istanza è avanzata a titolo di comune capofila su proposta di un associazione di 53 comuni”.

 

Intervenga la regione

Come spiega il vicesindaco Enzo Galbiati "abbiamo chiesto a regione Lombardia di procedere con una modifica al regolamento vigente che non permette ai comuni che vanno ad elezione di indire un refendum nell'anno del rinnovo. Per il momento non abbiamo ancora ricevuto risposta. Non trovo comunque corretto che la Regione lasci decidere a un territorio, più o meno vasto, dove realizzare un tempio crematorio. È la Lombardia stessa che dovrebbe dare un'indicazione perentoria su come e dove costruirlo".

 

Decisione presa a luglio

La notizia non stupisce l'opposizione. Il capogruppo di Progetto per Spino, Paolo Riccaboni, è chiaro: “Nessun ripensamento, nessun ascolto delle innumerevoli voci di dissenso. Nessuna spiegazione sull'utilità per Spino di questo progetto. Il materiale era già praticamente pronto a luglio. La domanda si sarebbe potuta presentare anche più avanti, permettendo che si svolgesse in paese un serio dibattito democratico e partecipativo”. La palla adesso non è più in mano al comune: la regione ha tempo fino al 15 aprile per dare parere favorevole al progetto. Per quella data, probabilmente, il comune spinese potrebbe essere già in amministrazione ordinaria visto che andrà ad elezioni in primavera. L’amministrazione che sarà eletta dovrà prendersi carico di quanto deciderà la Lombardia.

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