29-08-2022 ore 11:15 | Politica - Crema
di Gloria Giavaldi

Carlo Cottarelli alla Festa de l'Unità di Crema: 'in campo per dare un'alternativa all'Italia'

“Quello del 25 settembre è un appuntamento importante. Si potrà scegliere tra una visione conservatrice ed una progressista”. Sintetico, puntuale, preciso. Come un economista. Carlo Cottarelli, candidato al collegio uninominale del Senato, non si definisce “un politico. In questi giorni sto imparando, ma quel che chiedo agli italiani è di scegliere una proposta permeata di diritti. Il tentativo di arginare la difficile situazione nella quale versa l'economia italiana. Situazione che, lo hanno già dimostrato, se venisse preferita la destra andrebbe peggiorando. Il tema dell'economia è centrale in questa campagna, gli italiani sono molto preoccupati per l'aumento delle bollette”. Il programma del centrosinistra propone una crescita, “perché se la torta non cresce c'è un problema per tutti”. E poi le fette devono essere ripartite in modo equo: “ecco perché diciamo no alla flat tax, che intende agevolare solo i più ricchi. Il terzo aspetto che ci vede in campo è il rispetto dell'ambiente”. Con un sì convinto alle rinnovabili.

 

Alternativa

Arriva sul palco, puntualissimo alle ore 21, accolto da un folto pubblico pronto ad ascoltarlo già da una mezz'ora, Carlo Cottarelli. “I palchi mi fanno un certo effetto, ma ho scelto di scendere in campo per provare a dare un'alternativa all'Italia”. Il futuro sarà segnato positivamente “dai 200 miliardi messi a disposizione dal Pnrr che devono servire per fare investimenti. Non serve tagliare le tasse, perché tagliare le tasse vuol dire tagliare servizi pubblici”. Serve avere una visione “e approntare proposte per contrastare concretamente l'evasione fiscale. La destra, nel suo programma, neanche la cita come una delle piaghe del nostro tempo”.

 

'Il Pd non è una caserma'

Con Cottarelli, sul palco, anche l'ex sindaco di Crema Stefania Bonaldi, candidata al plurinominale del Senato. Archiviato il malumore per “una posizione quasi senza speranza” è in campo “per declinare su scala più ampia le pratiche virtuose sperimentate nei nostri piccoli comuni. Come ho già avuto modo di dire non ho condiviso alcune scelte poste in essere dai dirigenti del partito, c'era un malcontento diffuso per la composizione delle liste. Credo di averlo espresso e spero che chi di dovere farà una riflessione. Detto questo, il Partito democratico non è una caserma e non appartiene ai suoi dirigenti: è degli elettori, ma è anche l'unica realtà che mi consente di declinare temi in modo serio, senza porli come bandierine. Quindi eccomi in campo, la campagna elettorale si fa con la consueta adrenalina che ogni sfida elettorale porta con sé, con la consapevolezza che il tempo è poco ed i territori da girare sono tanti”.

 

Da Crema all'italia per riconoscere diritti

Le priorità sono già state definite: “continuerò a battermi come ho fatto da sindaco per i diritti civili, ma più in generale per i diritti. Quello ad una sanità pubblica e territoriale. C'è un grande tema legato alle strutture, cui oggi possiamo mettere una pezza, grazie all'opportunità data dal Pnrr, ma la vera urgenza sta nelle risorse umane, servono più risorse per i contratti del personale sanitario”. Anche sul welfare bisogna invertire la rotta: “mi piacerebbe poter proporre il nostro modello: quello di un welfare generativo e di comunità, fatto insieme con gli enti del Terzo settore, vicino alle persone. Ricordo che ad oggi, da 15 anni, non esiste un Ministero al welfare: è accorpato a quello del lavoro. Credo non basti più: quello del servizio sociale è il tema dei nostri tempi, deve avere una sua autonomia”. Bisogna agire anche “sui servizi abitativi, dei trasporti, della cura del ferro. E dell'istruzione”. In particolare nella fascia 0-6 anni, “con riguardo al dibattito che si è creato nei giorni scorsi attorno al diritto universale o all'obbligo di frequenza in questa fascia”. Trova la sua ratio, da un lato, “nel favorire l'occupazione femminile”, dall'altro nel permettere “la presa in carico precoce di eventuali situazioni di disagio, tenuto conto che la scuola è per i più piccoli il primo cancello sociale”.

 

Lavoro e formazione

L'attenzione dell'imprenditore Giorgio Pagliari, oggi candidato all'uninominale della Camera, si è focalizzato sul tema del lavoro. “Nelle nostre zone non c'è mancanza di lavoro, ma una mancanza di qualità del lavoro. Spesso ciò che accade è che domanda ed offerta non si incontrano perché mancano profili adeguatamente qualificati. C'è, quindi, più un tema di formazione, dobbiamo insistere, promuovere politiche attive del lavoro e soprattutto regolamentare le cooperative. Da rivedere è anche il sistema degli stage”. Il dibattito si è poi trasformato in una continua interlocuzione con il pubblico, dopo che i tre avevano incontrato i cittadini anche durante la cena alla Festa dell'Unità. “La campagna elettorale si fa tra la gente, ascoltando le paure delle persone, le loro esigenze e provando ad offrire soluzioni che cambiano la vita. Perché – chiosa Bonaldi – se c'è una cosa che ho imparato in questi 10 anni di amministrazione è che il riconoscimento dei diritti non è una bandierina, o una battaglia fine a se stessa, è qualcosa che impatta sulla vita delle persone. E la cambia in meglio”.

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